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In queste ultime settimane sono stati molti i fratelli stranieri a scrivermi. Ho sempre risposto a ognuno, aggiornandoli di tanto in tanto della situazione, e tutti hanno promesso di pregare con intelligenza e in modo specifico per l’Italia, per tutti noi e particolarmente per quei nostri cari contagiati e per le famiglie dei nostri fratelli/sorelle che sono andati con il Signore.

Qui di seguito presento una selezione di notizie e messaggi dai cinque continenti.

AFRICA

• Dal Burundi: “Possa il Signore infondere coraggio ai credenti contagiati o a quelli in quarantena o a quanti stanno servendo dei pazienti in modo che possano continuare a testimoniare con franchezza in vista della salvezza di tante anime…”.

• Un fratello congolese, missionario in Mozambico, ha più volte manifestato grande interesse in preghiera per la nostra situazione e per i nostri fratelli che sono stati contagiati. Il 21 marzo ha scritto che l’epidemia è arrivata anche da loro, per ora però i casi sono pochi. La loro situazione è seria sia per l’opposizione religiosa sia per le difficoltà economiche (i prodotti sono rincarati in un modo incredibile e si hanno grandi difficoltà a reperire il cibo e ad acquistarlo).

• I fratelli del Sud Africa mi hanno scritto alcune settimane fa: “Domenica abbiamo pregato pubblicamente per l’Italia e per tutti i credenti italiani… Per favore fai sapere a quei credenti contagiati, con i quali puoi in qualche modo avere contatto, che noi preghiamo per loro”.

• Dal Botswana: “Abbiamo pregato per i grandi bisogni che l’Italia ha in questo momento”.

• Dal Senegal: “Tutti noi siamo scossi dalla situazione attuale. Il Signore vi sostenga e vi benedica”.

ASIA

• Dal Bhutan: «Grazie per gli aggiornamenti dall’Italia. Sono notizie molto dolorose ma preghiamo affinché la testimonianza progredisca».

• Da Nazaret I fratelli sono al nostro fianco.

• Uno dei responsabili delle Assemblee del Bahrein ha scritto: “Di sicuro continueremo a pregare per le richieste presentate”. Poi, riferendosi al mondo intero: “Questa è una chiamata da parte del Signore a un risveglio per la Chiesa affinché sia vigilante nella sua missione fino a che giunga il momento di andare a Casa. Per questo motivo l’incoraggiamento è per noi credenti: desiderare ardentemente di cercare il volto del Signore giorno dopo giorno”.

• Dal Pakistan, una prima volta: “Tutto il mondo è stato colpito dal covid-19 e mentre preghiamo per quanti sono stati molto colpiti non possiamo non pensare all’Italia e vogliamo ricordarci dei nostri fratelli che vivono lì… La sanità nella nostra nazione non funziona in modo efficiente come in Occidente. Tuttavia, come per tutti i credenti, la nostra fiducia è nella forza del Signore che ha il controllo della situazione”.

• Preghiamo anche per i nostri fratelli nel Nepal che, proprio a causa del COVID-19, stanno subendo una forte opposizione.

AMERICA

• Dalla Giamaica: “Da qui noi fratelli giamaicani inviamo tutto il nostro amore e vogliamo esprimere tutta la nostra compassione fraterna e le nostre preghiere a tutti voi che siete in Italia”.

• Dall’isola Saint Vincent, nel mar dei Caraibi, dove su una popolazione di poco più di 100.000 abitanti ci sono ben 17 Assemblee (l’opera è nata alla fine dell’800), mi hanno chiesto: “Vorremmo poter pregare in modo più specifico”.

• Dagli Stati Uniti gli studenti della scuola biblica Emmaus, che hanno avuto modo di venire in Italia in occasione di IBCM7 insieme al responsabile del dipartimento della missione, pregano con regolarità per noi.

OCEANIA

• In Australia, oltre alle Assemblee che pregano, si è tenuto alcuni giorni fa un incontro di sorelle il cui tema centrale è stato la nostra nazione e la situazione dei credenti contagiati.

EUROPA

• Gli Albanesi hanno avuto tante difficoltà e capiscono bene il travaglio che il nostro Paese sta atraversando; hanno chiesto notizie di alcuni fratelli italiani che conoscono e si impegnano a pregare per noi.

• I fratelli delle Isole Far Oer sono grandemente impegnati nell’intercessione per la nostra situazione molto difficile.

• Preghiamo per la Spagna, visto il grande aumento di contagi e di morti.

Preghiamo anche noi per i nostri fratelli all’estero! Ormai questa pandemia non risparmia nessuna nazione. In particolare, preghiamo per i nostri fratelli che vivono in quegli Stati in cui non c’è la nostra medesima organizzazione sanitaria.

Fares Marzone