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Fedele! Fedeli?!?

Non siamo tornati al medioevo ma gli estremismi fanatici di certi movimenti “religiosi” fanno pensare talvolta ad un ritorno al passato, ad una riproposizione della distinzione fra “fedeli” e “infedeli”.
Come rispondere a chi considera in contraddizione l’indicazione data da Gesù per il momento del battesimo (“nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”) con i tanti battesimi che ci vengono raccontati nel libro degli Atti e nei quali si fa esclusivo riferimento al nome di Gesù? Come devono comportarci oggi le chiese locali nel battezzare i nuovi convertiti?
L’Assemblea dei Soci dell’Opera delle Chiese Cristiane dei Fratelli, svoltasi a Poggio Ubertini (FI) sabato 4 ottobre u.s. ha sanzionato, dopo diciotto anni, la conclusione del servizio come presidente del fratello Daniele Moretti, giunto alla scadenza del suo quarto mandato. A sostituirlo i Soci hanno chiamato il fratello Giosuè Papagna, già da tempo consigliere, poi vicepresidente e prezioso collaboratore dell’Opera.
I cristiani che vivevano ad Efeso erano chiamati a confrontarsi ogni giorno con un ambiente pagano e moralmente corrotto. Per questo motivo lo Spirito Santo guida l’apostolo Paolo a dare loro indicazioni precise sul linguaggio da usare e sul comportamento da tenere nelle diverse sfere della vita. Queste indicazioni hanno valore anche per noi oggi oppure possiamo ritenerle superate?
La storia di Giuseppe, sposo di Maria e padre adottivo del Signore Gesù, è riportata nel Vangelo di Matteo per offrirci l’esempio di un uomo che, ascoltando la Parola rivoltagli da Dio e sottomettendosi ad essa, visse il passaggio da una situazione di tristezza e perplessità ad una di gioia e di certezze. Anche noi possiamo incontrare nel nostro cammino situazioni nelle quali Dio ci sorprende, ma nelle quali ci indica anche la soluzione per uscire dalle nostre perplessità e dalle nostre tristezze.
Stavo riflettendo in questi giorni sul fatto che, nel mio cammino con il Signore, ogni volta in cui ho pensato alla “beata speranza” del suo ritorno, mi sono ritrovato ad essere concentrato più sugli avvenimenti che, secondo le profezie bibliche, lo precederanno e poi lo caratterizzeranno piuttosto che sul loro Protagonista indiscusso.
“Tu credi nel Signore?” Più della metà degli italiani risponderebbe di sì. E anche tu. Ora immagina che alla tua risposta segua un’altra domanda: “E da cosa sai che tu credi?” Come fai ad essere certo che tu credi, che sei veramente nato di nuovo? Il mondo è pieno di persone che si dichiarano credenti, eppure vivono tranquillamente come se non dovessero dare conto a Dio delle proprie azioni. Come facciamo noi ad essere sicuri che crediamo? Cosa dice la Scrittura a riguardo?
Ringraziamo i due attenti lettori che, con i loro contributi, consentono di dare continuità alla nostra rubrica. I loro interventi, collegati a quanto pubblicato sui numeri precedenti, ci spronano ancora di più a confrontarci con la Parola affinché la nostra condotta in ambito lavorativo sia gradita a Dio. Non dobbiamo infatti dimenticare che la realtà della nostra sottomissione a lui si evidenza nella vita di ogni giorno.

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