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Archivi Annuali: 2013

Nel tentativo assai discutibile di rendere più gradevole il messaggio dell’Evangelo e di attirare le persone ad ascoltarlo, si sta diffondendo la moda di ricorrere ai più bizzarri espedienti: “bizzarri” non certo rispetto agli stili di vita del mondo intorno a noi, ma rispetto ai metodi di evangelizzazione indicati dalla Scrittura e vissuti dalla Chiesa agli inizia della sua storia. Ci stiamo uniformando come accadde a Lot a Sodoma?!?
Visitare Il luogo dove si è consumata una delle più terribili tragedie della storia umana e dove l’odio razziale nei confronti, in particolare, del popolo ebraico ha raggiunto il suo culmine, è sicuramente un’esperienza unica, perché suscita emozioni e sentimenti contrastanti e provoca riflessioni che portano ad interrogarsi sul male e sulla malvagità dell’uomo, ma anche sul bene e sulla signoria di Dio nella storia.
L’opera di redenzione dell’uomo peccatore, perfettamente compiuta da Gesù sulla croce, sarà totalmente adempiuta in noi quando, al suo ritorno, il corpo della nostra umiliazione sarà trasformato in un corpo conforme a quello della sua gloria. In questa attesa dobbiamo essere consapevoli non soltanto delle notevoli potenzialità del nostro corpo, ma anche dei suoi limiti.
La società odierna è sempre più percorsa da sensi di colpa, da frustrazioni, da complessi e da crisi depressive, da ansie da prestazione: tutti fenomeni che destabilizzano la personalità di un individuo e che nascono quasi sempre dalla distanza esistente fra l’immagine che egli vorrebbe mostrare di sé e quella che invece mostra realmente. Questa distanza si colma e si annulla soltanto attraverso la grazia di Dio.
Nella vita può succederci di trovarci davanti ad ostacoli umanamente difficili da superare, così come apparivano insuperabili le mura di Gerico agli occhi di Giosuè. Proprio in quelle difficili situazioni il rivolgere lo sguardo in Alto ci porterà a conoscere il valore della presenza del Signore, il cui soccorso consiste proprio nello stare accanto a noi per combattere per noi e con noi, e anche le mura delle nostre “Gerico” crolleranno.

L’Impegno

Contrariamente a quanto ci insegna la società di oggi (a prosperare sono “i furbi”, quelli cioè che riescono ad ottenere “il massimo con il minimo sforzo”!), Dio, attraverso la sua Parola, richiama i suoi figli a vivere una vita in cui non ci siano spazio per l’ìndolenza, la pigrizia, la superficialità e la presunzione. Al contrario, saranno la consacrazione a lui ed un impegno perseverante a avere la sua approvazione.
Per affermare la necessità della presenza del vero amore (dell’agàpe di Dio!) nella vita di ogni figlio di Dio, l’apostolo Paolo lo mette a confronto con la presenza di doni e capacità straordinarie (le lingue, la profezia, la conoscenza, la fede, la misericordia, il martirio). Queste capacità risulteranno di nessun valore se non avranno come fondamento e come movente l’amore!
La contraddizione presente in ogni uomo, fra le sue meravigliose caratteristiche fisiche e le sue infime qualità morali, trova spiegazione soltanto nella rivelazione biblica che ci rivela che cosa accadde all’uomo, dopo essere stato creato “a immagine e somiglianza di Dio”. Ma la stessa rivelazione ci comunica anche come Dio ha operato per far sì che l’uomo possa godere per l’eternità la gloria delle perfezioni divine.

Relativismo

Scorrendo il dialogo fra Gesù e la donna samaritana (Gv 4:7-26) si rimane sorpresi dal brusco cam- biamento di tema suggerito dalla donna quando vede il discorso scivolare sulla sua condizione personale (“...hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito...”, Gv 4:18).

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