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Archivi Annuali: 2008
È di qualche settimana fa la notizia del disegno di legge, predisposto dal ministro degli Interni, che prevede la schedatura di tutti i bambini rom presenti sul territorio italiano, attraverso la registrazione delle loro impronte digitali. L'obiettivo dichiarato è quello di proteggerli sottraendoli ai loro sfruttatori; se così fosse, se cioè tutti gli sfruttati (minori e non), per essere protetti, dovessero far registrare le loro impronte, avremmo in ogni città e paese degli “improntifici” sempre superaffollati! In realtà, nonostante le smentite di facciata, ci troviamo davanti ad un provvedimento di stampo razzista che evoca tragiche memorie non lontane.
Essere accanto a persone con difficoltà è un quotidiano esercizio di pazienza, di cure, di affetto. Ma chi vive questo cammino con accanto la presenza del Signore sa bene come le risorse della sua grazia abbondino e diano quell’incoraggiamento e quel conforto che permette di andare avanti, non in modo rassegnato ma costruttivo, attraverso la dedizione ed il servizio, ma soprattutto attraverso un profondo rispetto per la vita che, in qualsiasi situazione, è un dono di Dio e soprattutto è, sempre e comunque, degna di essere vissuta.
La ricorrenza particolare, legata alla sua nascita, ci incoraggia a riflettere sulle scelte che portarono il conte Piero Guicciardini prima a seguire Cristo, vivendo l’esperienza benedetta della conversione e della nuova nascita, poi a servirlo con coraggio e fedeltà, vivendo, pur di portare avanti la diffusione dell’Evangelo in Italia, l’incomprensione e la persecuzione del suo essere cristiano “anormale”. Ma proprio in questa “anormalità”, che deve essere in realtà la “normalità” di ogni vero figlio di Dio, scopriamo motivi su cui riflettere e con cui confrontare il nostro cammino cristiano.
La ricostituzione di una casta sacerdotale all’interno della chiesa cattolica compie di fatto una divisione all’interno del “popolo di Dio”. In questo modo non soltanto si snatura la realtà della Chiesa nella quale Dio vuole che tutti siano uniti nella libertà del ministero sacerdotale che è prerogativa di tutti i credenti, ma si discredita anche il valore eterno del sacrificio di Cristo che in qualità di Sommo Sacerdote divino ha offerto sé stesso una volta per sempre.
PRINCIPI DELLA CHIESA NEOTESTAMENTARIA: d. La Chiesa comunità dei salvati: l’esercizio dei doni e la crescita dei credenti
Relazioni Incontro Anziani - Il riconoscimento dei doni ed il loro esercizio nel servizio, vissuti nella sovranità e nella guida dello Spirito Santo, sono essenziali per il cammino di ciascun credente e per la crescita della chiesa locale. Le indicazioni della Parola di Dio e l’esempio della Chiesa del primo secolo sono assai eloquenti in proposito.
Nel 1968 due credenti emigrarono dall’Italia per motivi di lavoro. Questa loro sofferta scelta di vita fu usata dal Signore per dare inizio ad una testimonianza del suo Evangelo fra gli italiani residenti nella zona di Mannheim. A distanza di quarant’anni è possibile guardare con riconoscenza alla grazia divina che non soltanto ha permesso il formarsi di una bella assemblea in questa località, ma ha anche fatto sorgere attraverso di lei nuove comunità in Italia.
È stata Dio a creare i cieli e la terra ed il creato nel quale viviamo appartiene a lui. Dal momento che noi siamo parte di questo creato e, contemporaneamente, ne godiamo i doni e le risorse, dobbiamo avere ben presenti le conseguenze di questa realtà nella nostra vita di ogni giorno. Gli uomini che negano l’esistenza di un Dio creatore, incoraggiati da gran parte della cosidetta “cultura” moderna, conoscono conseguenze etiche ed esistenziali purtroppo determinanti per la loro vita, per il loro cammino.
Raccontando la vita di Gesù, Matteo per dodici volte sottolinea che ogni singolo episodio era già stato previsto dalle scritture profetiche e che, di conseguenza, non costituisce una novità della rivelazione di Dio al suo popolo, ma l'adempimento di quanto già previsto e promesso. La stessa sottolineatura la troviamo due volte in Marco, due volte in Luca e nove volte in Giovanni.