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Un raggio dopo la tempesta (settima parte)

“Così lei spigolò nel campo fino alla sera; batté quello che aveva raccolto, e ne ricavò circa un efa d’orzo. Se lo caricò addosso, entrò in città, e sua suocera vide ciò che aveva spigolato; e Rut tirò fuori quello che le era rimasto del cibo dopo essersi saziata, e glielo diede. La suocera le chiese: «Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che ti ha fatto una così buona accoglienza!» E Rut disse alla suocera presso chi aveva lavorato, e aggiunse: «L’uomo, presso il quale ho lavorato oggi, si chiama Boaz». E Naomi disse a sua nuora: «Sia egli benedetto dal SIGNORE, perché non ha rinunciato a mostrare ai vivi la bontà che ebbe verso i morti!» E aggiunse: «Quest’uomo è nostro parente stretto; è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto». E Rut, la Moabita, disse: «Mi ha anche detto: “Rimani con i miei servi, finché abbiano finita tutta la mia mietitura”». E Naomi disse a Rut sua nuora: «È bene, figlia mia, che tu vada con le sue serve e non ti faccia sorprendere in un altro campo». Lei rimase dunque con le serve di Boaz, a spigolare, fino alla conclusione della mietitura dell’orzo e del frumento. E abitava con sua suocera”

Rut 2:17-23

 

Mentre Rut lavorava nel campo di Boaz, Naomi era rimasta a casa. Possiamo solo immaginare i pensieri che sono passati nella testa di Naomi durante quella lunga giornata…

Chissà se Rut ha trovato qualcuno che le abbia permesso di spigolare nel proprio campo? Sarà stata maltrattata? Avrà incontrato degli uomini che hanno approfittato di lei?

Verso sera, quando Rut tornò a casa, Naomi poté tirare un sospiro di sollievo. Non solo Rut era tornata sana e salva ma aveva anche con sé un efa d’orzo! Si trattava di una quantità straordinaria per una giornata di raccolto di una singola persona, anche considerando che Rut aveva spigolato dietro ai mietitori, raccogliendo ciò che a loro avanzava. Dal momento che un efa corrisponde circa a 35 litri, si può stimare che Rut avesse raccolto circa 22 kg di orzo, una quantità sufficiente per sfamare Rut e Naomi per parecchie settimane!

Inoltre Rut aveva anche portato a Naomi gli avanzi del suo pranzo affinché anche lei potesse mangiarne un po’.

Per la prima volta in questo racconto, la triste Naomi pare ritrovare un po’ di gioia. La immagino con un sorriso che le illumina il volto mentre chiede a Rut dove aveva spigolato tutto quell’orzo… Era evidente che Rut aveva trovato qualcuno che non solo le aveva permesso di spigolare dietro ai mietitori ma aveva davvero avuto un occhio di riguardo nei suoi confronti. Finalmente la Naomi che si sentiva giudicata da Dio, che accusava Dio di averla resa infelice, ritrovò un po’ di fiducia in Dio e ne invocò la benedizione: “Benedetto colui che ti ha fatto una così buona accoglienza!”. “Sia egli benedetto dal Signore, perché non ha rinunciato a mostrare ai vivi la bontà che ebbe verso i morti!”.

Inoltre Naomi, che fino a quel momento era stata talmente abbattuta da non vedere alcuna possibilità per il futuro, improvvisamente si ricordò che Boaz non aveva solo mostrato bontà nei confronti di Rut come aveva già fatto in passato nei confronti dei suoi famigliari, ma aveva le potenzialità per fare ancora di più, infatti aveva il diritto di riscatto su di loro, poteva cioè svolgere il ruolo di riscattatore della famiglia aiutandole a ritornare in possesso delle proprie terre, probabilmente ipotecate quando lei era partita da Betlemme insieme a suo marito e magari poteva addirittura dare una discendenza a Rut.

È sorprendente vedere come in un attimo Nao-
mi ritrovò le energie e cominciò a dispensare consigli alla nuora dicendole di fare ciò che quell’uomo aveva detto rimanendo a spigolare nel campo di Boaz fino alla fine della mietitura. Evidentemente Naomi aveva capito che quell’uomo aveva preso a cuore la loro causa e, vista la gentilezza che aveva mostrato, certamente non voleva che Rut gli facesse uno sgarbo andando a spigolare in altri campi.

È bello vedere in questo brano come Naomi stesse ritornando a sperare, a fare programmi, ad essere una guida per la giovane nuora… In sostanza Naomi stava tornando a vivere!

È straordinario il modo in cui il Signore può cambiare le cose in un attimo. Bastò un attimo a cambiare una situazione che sembrava disperata. Bastò un attimo a riportare il sorriso sul volto di Naomi. Bastò un attimo per portare un raggio di sole dopo la tempesta che sembrava non dover finire mai. Questo è incoraggiante per coloro che stanno affrontando momenti difficili, non trovi?

Forse questa mattina la tua giornata è incominciata tra mille incertezze e preoccupazioni, ma chi può dire che non possa finire con un sorriso sulle labbra?

Se sei in mezzo alla tempesta, ti invito a confidare in Dio e prego perché egli porti un raggio di sole nella tua vita in modo che la tua prospettiva possa cambiare come cambiò quella di Naomi.

Sposami! (ottava parte)

“Lei rimase dunque con le serve di Boaz, a spigolare, fino alla conclusione della mietitura dell’orzo e del frumento. E abitava con sua suocera. Naomi, sua suocera, le disse: «Figlia mia, io devo assicurarti una sistemazione perché tu sia felice. Boaz, con le cui serve sei stata, non è forse nostro parente? Ecco, stasera deve ventilare l’orzo nell’aia. Làvati dunque, profumati, indossa il tuo mantello e scendi all’aia; ma non farti riconoscere da lui prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. E quando se ne andrà a dormire, osserva il luogo dov’egli dorme; poi va’, alzagli la coperta dalla parte dei piedi, e còricati lì; e lui ti dirà quello che tu debba fare». Rut le rispose: «Farò tutto quello che dici». Scese all’aia, e fece tutto quello che la suocera le aveva ordinato. Boaz mangiò e bevve e, con il cuore allegro, se ne andò a dormire all’estremità del mucchio di covoni. Allora lei venne pian piano, gli alzò la coperta dalla parte dei piedi, e si coricò. Verso mezzanotte, quell’uomo si svegliò di soprassalto, si voltò, ed ecco una donna era coricata ai suoi piedi. «Chi sei?» le chiese. E lei rispose: «Sono Rut, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto». Ed egli a lei: «Sii benedetta dal Signore, figlia mia! La tua bontà d’adesso supera quella di prima, poiché non sei andata dietro a dei giovani, poveri o ricchi. Non temere, dunque, figlia mia; io farò per te tutto quello che dici, perché tutti qui sanno che sei una donna virtuosa” 

Rut 2:23-3:11

La mietitura dell’orzo in Israele cominciava con la festa delle primizie durante la settimana di Pasqua e quella del frumento terminava più o meno in corrispondenza della festa delle settimane, cinquanta giorni dopo. In questo periodo di circa due mesi Rut lavorò con le serve di Boaz in maniera regolare e la situazione era certamente migliorata per lei e per Naomi.

Il miglioramento della situazione portò Naomi a mettere da parte l’amarezza che l’aveva contraddistinta nella prima parte del libro (vedi Rut 1:20) per ritrovare la dolcezza implicita nel suo nome (ricordiamoci che Naomi significa “mia dolcezza”).

La dolcezza di Naomi la scorgiamo nella sua preoccupazione perché la sua giovane nuora sia felice. Finalmente la sua attenzione cominciava a spostarsi da se stessa e dai suoi problemi per preoccuparsi dei problemi della nuora, un segno della guarigione interiore che stava avvenendo in lei. È sempre un buon segno quando cominciamo a distoglierci dai nostri problemi per aiutare gli altri, vero? Rut era una Moabita e certamente non conosceva a fondo le usanze in Israele e in particolare in Betlemme. Ma Naomi sapeva bene come una donna avrebbe dovuto procedere per segnalare il suo desiderio di offrirsi come sposa ad un parente del marito defunto per poter dare una discendenza alla famiglia.

Tale usanza prevedeva comunque che fosse la donna a segnalare la sua disponibilità per questo tipo di matrimonio. Rut non era obbligata. Tuttavia quella giovane Moabita aveva deciso di andare fino in fondo e stava dimostrando davvero la sua serietà nel volersi sottomettere al Dio di Israele ma anche agli usi e costumi di quella nazione. Non dobbiamo però credere che Rut avesse accettato il consiglio della suocera solo per accontentarla. Quel Boaz era stato gentile con lei e aveva parlato al suo cuore fin dal primo giorno in cui si erano conosciuti (vedi Rut 1:13) ed ella aveva avuto certamente modo di apprezzare ancora di più quell’uomo durante le settimane passate.

Rut fece quindi la sua scelta e decise di offrirsi come sposa a Boaz. “Sposami!” gli disse con quel gesto che a noi può sembrare davvero ardito. Sicuramente la procedura che Naomi fece seguire a Rut non è quella che indicheremmo a nostra figlia nel ventunesimo secolo! Ma nel racconto è ovvio che Boaz comprese molto bene ciò che Rut stava facendo quando la trovò ai suoi piedi nel cuore della notte. Ella non si stava offrendo per una semplice notte di passione ma, come ella stessa disse, gli stava chiedendo di esercitare il suo diritto di riscatto ovvero di sposarla.

Boaz era un uomo serio e non la toccò come avrebbe potuto fare un altro uomo con una giovane ragazza che gli si offriva in quel modo. Invece apprezzò ancora di più quella donna virtuosa: “Sii benedetta dal Signore, figlia mia! La tua bontà d’adesso supera quella di prima”.

Rut era probabilmente abbastanza avvenente da potersi offrire a uomini ben più giovani di Boaz senza curarsi del diritto di riscatto. Ma quella giovane non solo aveva sacrificato la sua vita per la suocera ma intendeva anche onorare il marito defunto dandogli la discendenza che non aveva avuto! Che donna era quella Rut! Boaz non era obbligato ad esercitare il diritto di riscatto ma, essendo un uomo che temeva Dio, considerava un onore ciò che Rut gli stava proponendo. Egli avrebbe svolto volentieri il ruolo di riscattatore della famiglia perché quella donna lo meritava davvero e lo stava dimostrando!

Il lettore moderno può rimanere piuttosto stupito da quan-

to abbiamo letto. Nella nostra società sia le donne che gli uomini scelgono i propri partner più che altro attratti dall’aspetto fisico. Ma, come avevamo già fatto rilevare in precedenza, Rut e Boaz avevano cominciato dal loro primo incontro ad apprezzare le virtù l’uno dell’altra e ora, a distanza di qualche settimana, vediamo il frutto di quell’attrazione.

Rut era pronta ad offrirsi come sposa a quell’uomo, benché più vecchio di lei, pur di onorare la memoria del defunto marito. Boaz, a sua volta, era pronto a prenderla in sposa pur comprendendo che il loro primo figlio, se il Signore lo avesse donato loro, avrebe portato avanti non il suo nome ma quello del defunto marito di Rut. Non è la storia d’amore a cui forse siamo abituati ma è comunque una storia d’amore, un amore che porta ad essere responsabili verso l’altro, a fare la scelta giusta. Come vedremo Dio benedirà questa storia d’amore in un modo straordinario. 

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