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Archivi Annuali: 2011

Si sta intensificando la manifestazione di quanto Gesù aveva profeticamente annunciato: il diffondersi di insegnamenti e di comportamenti che rivelano un sempre maggiore distacco da quanto voluto da Dio per il bene dell’uomo, anche se talvolta presentati con connotati “religiosi”. Il mondo pullula sempre più di “falsi profeti” e di “falsi cristi”, segno della crescente disgregazione spirituale e morale dell’uomo.
Conversando con amici cattolici può capitare di sentirci chiedere quanti “sacramenti” pratichiamo nella nostra vita comunitaria. È la domanda che ha posto qualche tempo fa un ascoltatore della trasmissione radiofonica “culto evangelico”:

due sfere?!?

Stiamo assistendo ormai da mesi nel nostro Paese ad un degrado morale della cui china non si riesce ancora a vedere il fondo e, questo, non solo per colpa di chi è in autorità ma di un popolo che si identifica, invidiandoli, nei suoi vizi, dopo essere stato per anni “sapientemente” guidato dai media a farne il modello da ammirare compiaciuti e, se possibile, da imitare.
Non sempre ciò che è il “meglio per noi” secondo Dio coincide con quello che noi riteniamo essere il “meglio per noi”. Questa divergenza provoca i silenzi o le risposte di Dio, che noi valutiamo come negative, davanti alle nostre preghiere. Il modo con cui reagì Gesù davanti al rifiuto di Dio alla sua richiesta di veder passare oltre a lui “il calice” della croce costituisce un insegnamento e un esempio per noi.
Alcune informazioni sugli insegnamenti del movimento carismatico ci saranno utili non soltanto per conoscerli ma anche per verificare la loro attendibilità alla luce di quanto insegnato, una volta per sempre, nella Parola di Dio. Questa verifica si rivela particolarmente necessaria per evitare influenze e condizionamenti che, attratti dalle novità, potrebbero portarci lontano dai “sentieri antichi”.
È imminente l’inizio delle celebrazioni per ricordare i 150 anni trascorsi dall’unità d’Italia. Guardare al passato ha valore solo se utilizziamo le riflessioni che questo “sguardo” suggerisce per migliorare il nostro presente e per prepararci al futuro. Così, mentre ricordiamo il Risorgimento italiano, è fondamentale pensare al Risorgimento spirituale di cui ciascuno ha bisogno per ricevere da Cristo la vita che va verso l’eternità.
La ricorrenza dei 150 anni trascorsi dall’unità d’Italia (1861-2011) incoraggia il ricordo della visione di servizio e di testimonianza che ebbero i fratelli vissuti in quel tempo e suggerisce una riflessione sul valore che la diffusione dell’Evangelo ha sulla crescita culturale, morale, spirituale ed anche economica di una nazione che è, di conseguenza, una riflessione sul valore del nostro impegno di testimoni, oggi.
La ricorrenza del centotrentesimo anniversario dell’apertura della sala di culto di via della Vigna Vecchia ha offerto all’assemblea di Firenze lo spunto per ripercorrere i 170 anni trascorsi dagli inizi del movimento di risveglio delle Assemblee. Ripercorrere la storia passata è stata una preziosa occasione d’incoraggiamento a lodare il Signore per la sua fedeltà e a essere ancor più impegnati nella testimonianza della sua Parola.

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