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Nel mondo impazza una nuova profezia desunta dalla fine del calendario Maya: il 22 dicembre del 2012 dovrebbe avvenire la fine del mondo. Il fenomeno è alimentato dal moltiplicarsi di libri, films, video, siti internet. Che i secoli sarebbero stati caratterizzati da falsi profeti, intenzionati a diffondere eresie e false dottrine, è realtà già preventivata da Gesù e dagli apostoli (Mt 24:24; 2P 2:1; 2Ti 4:3). Ma il fatto che Gesù stesso disse che tali persone avrebbero cercato di persuadere e sedurre anche gli eletti (Mr 13:22), deve portare ognuno di noi a vegliare sulla propria condotta (Sl 39:1; Ag 1:5) in modo da non sviarci né a destra né a sinistra (De 28:14) e da rimanere stretti e fedeli al nostro amato Signore (Gs 23:8).
Nella sua Parola Dio ci presenta due realtà assolutamente vere ed indiscutibili: la sua assoluta sovranità, che gli consente di fare ciò che vuole, quando e come vuole, e la responsabilità dell’uomo, che, davanti alla rivelazione di Dio ed ai suoi appelli, è chiamato ad esercitare la sua libertà di scelta, che ovviamente non sarà senza conseguenze. La scelta di credere porterà alla Vita, la scelta di non credere farà rimanere in una condizione di morte.

la differenza

I bravi pubblicitari sono quelli che riescono a trovare una frase, un concetto da imprimere bene nella testa dei potenziali acquirenti del prodotto che viene loro chiesto di lanciare sul mercato. Da qualche mese fra gli spots televisivi spopola quello di una nota compagnia telefonica che appare oggettivamente azzeccato e vincente, tutto centrato su un unico concetto: "avere di più". Lo slogan recita più o meno così:
È in corso nel mondo una vera e propria guerra contro i principi ed i valori del cristianesimo biblico. Le religioni “cristiane” hanno da tempo alzato bandiera bianca nel nome della tolleranza e del sincretismo intellettuale e morale, allineandosi così al mondo. La vittoria in questa guerra spirituale sarà propria di chi, volendo essere davvero discepolo di Cristo e non delle religioni, testimonierà, con l’amore proprio del suo Maestro e con la convinzione che viene dalla fede, le verità eterne della Parola di Dio.
Come in qualsiasi ambito della nostra vita, anche per quello che riguarda le nostre relazioni familiari è molto più utile prevenire l’insorgere di problemi piuttosto che essere poi costretti a curarne e rimuoverne le conseguenze negative. Dio, nella sua Parola, nel presentarci la famiglia come frutto di un suo preciso progetto, ci indica anche alcune strategie fondamentali per perseguire questo lavoro di prevenzione, operando in modo che venga evitato l’insorgere di situazioni conflittuali o in modo da poter intervenire per risolvere tempestivamente.
La nostra vita è un cantiere e i cantieri, si sa, non sono dei parchi giochi per bambini. Anzi, sono luoghi dove si lavora seriamente. Niente spazi per i giochi! I cantieri sono pericolosi! La nostra vita è una faccenda pericolosa, impegnativa e faticosa! Questo vale per tutti.
Attraverso gli insegnamenti, purtroppo negativi, che riceviamo dalla vita di Lot, così come è narrata nella Genesi, possiamo comprendere il valore delle indicazioni contenute nelle parole nel Salmo 1. È bello vedere come la Parola del Signore oltre a donarci delle dritte precise per il nostro cammino, ci offre anche dei modelli concreti che acquistano un preciso valore educativo e didattico per ogni figlio di Dio.
La debolezza di questa prima dottrina calvinista, che cercheremo di esaminare, non sta tanto nel sostenere che l’uomo è totalmente depravato, quanto nell’affermare, come conseguenza, la sua irresponsabilità davanti alla chiamata di Dio, che resterebbe in questo modo unico sovrano responsabile del destino delle sue creature, destinando gli uni alla salvezza e gli altri alla perdizione eterna. Esamineremo quindi questa dottrina, ritenendone ciò che è bene, ma anche evidenziandone gli aspetti non coerenti con la Parola di Dio.