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I bravi pubblicitari sono quelli che riescono a trovare una frase, un concetto da imprimere bene nella testa dei potenziali acquirenti del prodotto che viene loro chiesto di lanciare sul mercato. Da qualche mese fra gli spots televisivi spopola quello di una nota compagnia telefonica che appare oggettivamente azzeccato e vincente, tutto centrato su un unico concetto: “avere di più”. Lo slogan recita più o meno così: “Diciamoci la verità, a tutti piace avere di più, perché avere di più fa sempre la differenza”. Così in ogni spot vengono illustrate le cose più disparate, dalle più futili alle più importanti, che, ad averle, farebbero la differenza, ovviamente rendendo migliore e più piacevole la vita di ogni persona: così il nostro cane potrebbe passeggiare al nostro fianco senza bagnarsi quando piove, se avessimo un ombrello più grande; la nostra casa avrebbe una stanza in più se gli altri condòmini ci dessero il permesso di costruire un parallelepipedo attaccato alla facciata del palazzo; sarebbe più facile segnare un goal giocando a calcio se la porta fosse ampliata da una porticina oppure centrare meglio il bersaglio con la freccia del nostro arco se al paglione si aggiungesse un “paglioncino” e che dire poi di quella che – ne sono sicuro – diventerà presto la pizza più ordinata… la cinque stagioni? 
    La pubblicità – lo sappiamo bene – ha un preciso obiettivo: mostrarci che non abbiamo tutto e convincerci che solo acquistando il prodotto che ci viene “offerto” avremo una marcia in più. Per fare la differenza quindi dobbiamo aspirare ad avere sempre di più. Guai a chi si accontenta del poco che ha! Ma è un “sempre di più” che un giorno avrà fine: ogni uomo, “quando morrà, non porterà nulla con sé, la sua gloria non scenderà con lui” (Sl 49:17). 
Il Signore nella sua Parola ci esorta a possedere “di più” e “sempre di più” i valori che fanno sul serio la differenza: una differenza per la vita qui sulla terra, ma proiettata nell’eternità. 
    “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio e tutte queste cose vi saranno date in più” (Mt 6:33): avere il regno di Dio nel nostro cuore ed essere coperti, in Cristo, dalla sua giustizia fa – eccome se la fa! – la differenza! Ma questa differenza deve essere vissuta in modo visibile, concreto: “Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più“, scrive Paolo ai Tessalonicesi (1Te 4:1): avere una vita di progresso nella grazia, nella conoscenza, nella santità “fa sempre la differenza”. Ancora Paolo, ai Filippesi: “E prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento” (Fl 1:9); una vita piena di amore per gli altri fa ancora la differenza, perché solo se ci ameremo gli uni altri, tutti conosceranno che siamo discepoli di Cristo (Gv 13:35). Il Signore sa, inoltre, che la vita reale è ben diversa da quella luccicante, patinata, sempre bella e perfetta descritta dalla pubblicità. Egli sa che spesso siamo chiamati a vivere nella prova, nelle difficoltà, per questo ci invita a rivolgere lo sguardo al “più” che ci attende, ricordandoci che “la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria” (2Co 4:17) e ci incoraggia nel nostro cammino, assicurandoci che egli “può fare… infinitamente di più di quel che domandiamo e pensiamo” (Ef 3:20). 
    Essere e vivere in Cristo ci porta ad avere quel “di più” che fa davvero la differenza, ora e per l’eternità! Purtroppo, quanto è più facile per gli uomini ascoltare i richiami della pubblicità piuttosto che le indicazioni e le promesse della Parola di Dio! Per questo la vita di ogni discepolo di Gesù dovrebbe essere come uno spot che faccia concretamente vedere agli altri, nella fedeltà, nella santità, nell’amore qual è il “di più” che fa la differenza. Ma, per realizzare questa vita-spot, attraente per gli altri, “bisogna che ci applichiamo ancora di piùalle cose udite” (Eb 2:1).