Archivi Mensili: Luglio 2009
Ricordo ancora la mia prima gita scolastica: frequentavo la terza media e, nel viaggio verso Assisi, l'insegnante di religione cattolica, che ci accompagnava insieme a quelli di lettere e di matematica, suggerì una sosta alla Basilica di S. Maria degli Angeli.
È importante saper collocare nel contesto nella nostra vita, nel nostro tempo, gli esempi di uomini e di donne, a noi lontani di millenni, che hanno lasciato condizionare il loro cammino e le loro scelte da una fede personale in Dio, nella sua Parola, nell’adempimento fedele delle sue promesse. Ancora oggi il mondo, pur non essendone degno, ha bisogno di testimoni che orientino convinzioni, progetti e decisioni verso “la città che ha le vere fondamenta”.
Davanti agli interrogativi che l’uomo si pone studiando il mondo intorno a sé, la Parola di Dio risponde in modo chiaro, rivelando l’eternità di Dio e la sua opera come Creatore, guidando l’uomo ad avere consapevolezza del suo essere creatura peccatrice e perduta e raccontando in quale modo Dio, l’Eterno e il Creatore ha amato la sua creatura fino a volersi prendere cura totale di lei.
Un’analisi attenta, serena e libera da pregiudizi del verbo ebraico ‘ahàb usato per indicare il rapporto di amicizia fra Davide e Gionatan in altri testi dei due libri di Samuele, oltre a quelli già visti nell’articolo precedente, ci consente di accertare che fra i due giovani si era stabiliti un esemplare rapporto di amicizia profonda, di alleanza e di fedeltà reciproca. Un rapporto che in alcun modo può essere inquinato da ignobili sospetti.
Prosegue, e si conclude, la riflessione di testi del Nuovo Testamento (di Romani 9:21-29 in particolare), necessaria per dare una risposta biblica alle convinzioni di Calvino, riprese poi dai suoi seguaci e relative alla “elezione incondizionata”.