Alcune informazioni generali
Dopo l’indipendenza dalla Francia ottenuta nel 1960, il Niger ha mostrato molta instabilità politica. La popolazione è di poco più di ventun milioni di abitanti; di questi, essendo una delle nazioni meno sviluppate al mondo, solo il 16% ha la corrente elettrica. La maggior parte della popolazione vive nelle zone rurali e una parte cospicua di quella che vive nelle zone urbane abita in baracche. Le statistiche di Wall Street riportano che il Niger è uno dei quattro Paesi al mondo con un reddito pro capite di circa 3€ al giorno! Eppure possiede delle cospicue risorse quali il petrolio e l’oro. In effetti, da quando è iniziato lo sfruttamento di queste risorse, soltanto alcuni anni fa, la situazione sta migliorando, anche se molto lentamente. La popolazione è fondamentalmente dedita all’agricoltura.
L’inizio dell’opera evangelica
Come tutte le nazioni dell’Africa del nord, anche il Niger ha subìto l’invasione islamica. Il Vangelo è arrivato abbastanza tardi quando, nel 1923, dei missionari della Sudan Interior Mission (SIM) aprirono dei centri missionari, inizialmente nella città di Zinder e poi in altre località. Questa missione aprì un dispensario medico in ognuno di questi centri e fondò anche delle scuole in alcune delle città principali. Negli anni ’20 c’era un unico ospedale nel Niger a Galmi, tuttora esistente e rinomato e, accanto ad esso, c’era l’unico lebbrosario di tutta la nazione. Alla fine degli anni ’20 arrivarono dei missionari della Missione Evangelica Battista. Questi lavorarono nella capitale Niamey e aprirono diversi centri missionari lungo il fiume Niger. In ognuno di questi vennero portati avanti sia il lavoro medico sia quello didattico. Venne fondata anche una scuola biblica.
Nonostante alcune violente persecuzioni avvenute nel 2015, quando in un solo giorno 55 sale di culto, alcune case, due scuole e un orfanotrofio cristiano sono stati dati alle fiamme dagli estremisti religiosi islamici, l’opera di Dio è proseguita. Per alcuni dei nostri fratelli è stato di grande conforto il passo della Scrittura di Isaia 43:2: “Quando passerai attraverso il fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà. Non temere perché io sono il Signore il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo Salvatore… Non temere, perché sono con te”.
L’opera delle Assemblee
Quest’opera è molto recente. Infatti F. Tatford, che scriveva a metà degli anni ’80, faceva sapere che in quegli anni non c’era la presenza di nessuna assemblea in questo Paese. L’opera è nata nel 2012 con l’arrivo di una squadra di missionari, con le loro rispettive famiglie, raccomandati all’opera dalle Assemblee statunitensi. Il loro lavoro è stato inizialmente e immediatamente rivolto ai tanti bambini che vivono in questo Paese. Infatti le statistiche segnalano che la media di ogni famiglia è costituita da sette figli. Le opportunità erano, e sono quindi, enormi.
Attualmente i nostri fratelli testimoniano che il peso che i missionari hanno avuto per i tanti bambini sta portando i suoi frutti. Per i missionari è qualcosa di straordinario vedere che questi bambini, una volta che hanno capito il messaggio del Vangelo, si convertono e rimangono saldi nella fede, nonostante la forte opposizione che hanno in famiglia. Uno di loro ha detto alcuni anni fa: “Anche se mi picchiassero fino alla morte, io continuerei a venire agli incontri di ragazzi”. Nel 2014 questi servi di Dio hanno insegnato ai loro piccoli ascoltatori tutto il messaggio scritturale a livello cronologico usando del materiale apposito volto a tale scopo. I bambini hanno mostrato prontezza nel comprendere il messaggio. Quando uno degli insegnanti ha posto la domanda: “Chi è veramente Gesù?”, la risposta è stata immediata: “Egli è il Figlio di Dio!”
Questo metodo di presentazione biblica è molto usato, nelle tribù sperdute, da alcuni missionari della New Tribes Mission. Qualche anno fa ho parlato lungamente con un missionario che aveva lavorato per anni con quest’opera missionaria in un territorio simile ed egli mi ha riferito che, usato nel modo opportuno, questo metodo si era presentato molto efficace.
Dopo questi inizi, i missionari hanno ampliato il loro raggio d’azione pensando alla fondazione di un’assemblea, cosa che il Signore ha dato loro la grazia di vedere a Niamey, la capitale. Attualmente esiste una sola assemblea che è nata solo pochi anni fa dal lavoro iniziale di questa squadra. Si tratta quindi di un’assemblea giovane e poco numerosa, con una ventina di credenti in comunione, ma altrettanti che la stanno frequentando in attesa di prendere il battesimo. Nonostante il numero esiguo, i missionari non solo non sono scoraggiati ma affermano che i neo-credenti crescono nella fede. La necessità principale per l’opera è quella di avere più credenti con la visione e l’impegno di fondare nuove Assemblee, cosa che al momento manca perché, al di fuori dei missionari menzionati, non ci sono credenti del Niger che stiano lavorando come evangelisti o insegnanti a «pieno tempo».
I missionari hanno pensato subito al futuro e il primo progetto che hanno presentato e condiviso con l’assemblea è stato quello di avere dei conduttori che dovranno poi proseguire l’opera dell’assemblea. Grande è stata la loro gioia quando, dopo un tempo di studio e di preghiera, i credenti hanno riconosciuto in un fratello la chiamata del Signore a servire come uno degli anziani, il primo della prima assemblea fondata nel Niger. Questi porta avanti con i missionari le attività dell’attuale piccola assemblea. È un uomo molto consacrato al Signore che ha fatto dei progressi spirituali notevoli e di conoscenza della Scrittura nel giro di pochi anni. La preghiera è che presto ci siano altri uomini costituiti dallo Spirito Santo a guidare la chiesa, permettendo così ai missionari di recarsi altrove per fondarne un’altra.
Sempre pensando al futuro, i missionari hanno presentato e condiviso con i credenti dell’assemblea l’importante progetto della costruzione e dell’apertura di un centro giovanile per la formazione della generazione attuale in vari campi: agricolo, musicale e artistico, con il preciso obiettivo di condividere il messaggio del Vangelo preparando i giovani. Per ora sono pochi, ma vi è la fiducia che il Signore compirà la sua straordinaria opera di moltiplicazione; preghiamo perché dovranno essere loro a raggiungere quanti ancora non hanno mai sentito parlare del Signore nella loro nazione. Come si può vedere in una delle foto, il progetto si è realizzato e una delle sale è adibita anche per le riunioni dell’assemblea locale.
Chiudo raccontando quanto è successo ad Halima, una donna molto provata che, quando si è convertita al Signore, è stata abbandonata dalla propria madre. Nel gennaio di quest’anno questa sorella, vedova e con sei figli che abitava in una semplice baracca con due camere e le poche suppellettili, ha visto tutto questo distrutto dal fuoco. I credenti della piccola assemblea, pur giovani nella fede e sicuramente non con grandi mezzi economici, hanno avuto modo di manifestarle la comunione pratica, appresa studiando la Scrittura, aiutandola in diversi modi: ospitandola con i suoi sei figli e aiutandola a trovare una sistemazione più decorosa. Non solo: la sorella ha avuto la gioia di ricevere nella sua nuova casa la visita della propria madre. La sua preghiera è che, a questo primo passo, ne segua un altro, quello della sua conversione. Dio è all’opera sempre, anche in momenti particolarmente difficili!