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Negli Stati che si trovano in queste regioni la predicazione del Vangelo è molto difficile. In alcuni casi questa opposizione si esprime in una persecuzione violenta, ciò nonostante il Signore sta incoraggiando i suoi figli e in alcune nazioni si sta vivendo un vero risveglio. Per ragioni  comprensibili le notizie su questi Paesi sono generiche (non sono menzionate né località né nomi). Questa situazione deve incoraggiarci soprattutto a pregare: in ognuno degli Stati di cui parleremo c’è la presenza di Assemblee o, comunque, ci sono missionari raccomandati dalle stesse che vi lavorano talvolta anche in collaborazione con missioni interdenominazionali evangeliche. Alcuni di questi missionari stanno fondando chiese locali pur in mezzo a molte prove. 

Negli ultimi cinquant’anni il Vangelo ha compiuto degli enormi progressi nel mondo. Le chiese e le opere missionarie (e fra queste sicuramente quelle delle Assemblee, che sostengono circa 5.000 missionari, il numero più alto al mondo) hanno cercato di raggiungere le nazioni in cui c’erano più restrizioni e i popoli “non raggiunti”. La maggior parte fra i primi (ben 27 su 50) si trovano proprio in Asia. Non è quindi un caso che proprio nel Medio Oriente e nell’Asia centrale una parte importante dell’azione missionaria sia portata avanti dai traduttori della Bibbia che svolgono un lavoro straordinario. Soprattutto laddove non esiste una versione della Bibbia nella lingua locale, occorrono anni di lavoro, di sacrifici e di impegno sul campo per capire la cultura, per rendere il più chiara possibile la Scrittura in modo che sia comprensibile a tutti.

L’opera negli Stati dell’Asia Centrale

In Uzbekistan, una nazione ricca di risorse naturali, nella quale sono presenti diverse etnie, i credenti sono discriminati, multati e imprigionati a causa della loro fede e, a volte, accade loro di peggio! Tuttavia i credenti sono coraggiosi e vanno avanti incuranti di questa opposizione.

L’Azerbaijan, dal punto di vista geografico, fa parte sia dell’Europa sia dell’Asia. I credenti, anche quelli che si radunano segretamente, appartengono a diverse denominazioni evangeliche, esattamente come da noi. Nonostante diverse difficoltà, il loro numero è in crescita.

In Kazakistan, nonostante alcune restrizioni negli ultimi anni, fra le quali segnaliamo la censura che impedisce la stampa di letteratura, l’unica assemblea progredisce e ci sono state alcune conversioni. Chi ha iniziato quest’opera, è anche molto impegnato nel lavoro evangelistico con gli studenti universitari.

In Armenia non ci sono difficoltà particolari. L’unica, per altro grande, è quella ambientale. Infatti il ghiaccio la fa da padrone nei mesi invernali. Lì l’opera delle Assemblee è iniziata nel ’99 nella città di Gyumri. Una coppia molto impegnata in questo servizio riporta che i credenti frequentano regolarmente le riunioni e vogliono crescere, e diversi simpatizzanti l’anno scorso si sono convertiti.

Il Turkmenistan è uno stato dell’Asia centrale molto ricco di risorse naturali ma queste ricchezze non entrano nelle tasche delle persone comuni! Mentre negli anni ’90 si sapeva di non più di due credenti ora, grazie alla traduzione del Nuovo Testamento avvenuta nel ’94 e ai molti Turkmeni che si sono convertiti a Cristo, si parla di circa un migliaio. Uno di loro ha detto: “È stato come venire fuori dalle tenebre alla luce”.

Nel Baltistan, un piccolo Stato autonomo con due milioni di abitanti, sotto l’amministrazione del Pakistan, hanno lavorato nel passato alcuni missionari, raccomandati dalle Assemblee inglesi, che hanno iniziato un’opera che oggi continua con una coppia molto consacrata nel servizio di incoraggiamento e istruzione biblica a una “manciata” di credenti sparsi qua e là.

Verso la fine del secolo scorso, grazie al sostegno di alcune Assemblee spagnole, è stata aperta una scuola con lo scopo sia di dare un’istruzione secolare sia di avere occasione di predicare il Vangelo. Altre sono state aperte in seguito e hanno costituito un buon veicolo di testimonianza come lo sono stati i programmi di radio FEBA (di cui abbiamo parlato più volte in questi articoli).

Come qualcuno ha scritto:

La chiesa è stata fondata negli Stati dell’Asia centrale e le porte dell’Ades non la potranno distruggere; il conflitto, però, rimane difficile. Per cui dobbiamo ricordarci in preghiera dei nostri fratelli in queste zone”.

L’opera nel Medio Oriente

In Arabia Saudita è proibito il culto pubblico come anche nello Yemen. In entrambi questi Stati i pochi credenti devono praticare la loro fede comunitaria in gran segreto. Molti di loro provengono da altri Stati asiatici e vivono lì per ragioni di lavoro.

L’Iraq è una zona molto importante dal punto di vista biblico. Probabilmente il giardino d’Eden era situato in questa zona della Mesopotamia e il Tigri è menzionato in Genesi 2:13. Ma l’Iraq è anche importante per quanto riguarda la “missione di Dio”. Fu infatti a Ur dei Caldei che il Signore chiamò Abramo facendogli una triplice promessa: sarebbe stato il padre di una grande nazione con il possesso di un territorio; sarebbe stato benedetto personalmente da Dio e avrebbe posseduto un grande nome (Ge 12:2-3). E l’Iraq è stata la prima nazione al mondo che ha visto l’opera di un missionario delle Assemblee. Fu infatti nel lontano 1829 che Anthony Norris Groves lasciò la Gran Bretagna per recarsi a Baghdad dove iniziò subito una bella opera che dovette lasciare ben presto, dopo quattro anni, a causa della morte prematura della prima moglie e del bambino.

Si sa solo di una coppia delle Assemblee che ha lavorato a Baghdad verso la fine degli anni ’50. Oggi la situazione dei credenti è veramente molto difficile: a volte vengono rapiti, altre volte perseguitati con violenza inaudita fino alla morte. Molte donne credenti sono state obbligate a vestire in un certo modo e coloro che si sono opposte si sono viste rifiutare le cure mediche. Alcune credenti sono state violentate! Molti credenti, che sono stati costretti a fuggire verso il Kurdistan (un’entità autonoma dell’Iraq) perché privati con la forza delle loro case e sono arrivati lì solo con i vestiti che avevano addosso. Sono stati assistiti in tanti modi, anche materialmente, da un’opera missionaria che è sostenuta in buona parte dalle Assemblee dell’Inghilterra e della Nuova Zelanda.

Nonostante queste svariate forme di opposizione l’opera del Signore va avanti e molti si stanno convertendo. Preghiamo affinché nella terra in cui nacque Abramo ci possa essere un vero e proprio risveglio spirituale.

L’opera in Iran e fra gli Iraniani all’estero

In Iran, che ha una civiltà antica che risale a più di 2.500 anni fa e che oggi è abitato da poco più di 70 milioni di abitanti, si contano ben 70 gruppi etnici, la maggior parte Persiani (51%), Azeri (24%), e Aurdi (7%). Abbiamo notizie di milioni di persone che sono alla ricerca spirituale e vogliono conoscere di più del Signore Gesù Cristo. Molti stanno rispondendo al Vangelo come mai nella storia di questa nazione e, come qualcuno ha scritto, la Parola sta trovando un terreno fertile in migliaia di persone che ripongono la loro fede nel Signore. Il numero dei credenti evangelici sta crescendo in modo veloce più che in qualsiasi altra nazione dove la religione principale è quella islamica. Questo non significa che tutto sia facile perché c’è molta opposizione: molti responsabili di chiese sono stati arrestati (e poi hanno subìto il martirio) come tanti altri anche se non hanno posti di responsabilità nelle chiese. Spesso i locali di culto evangelico vengono chiusi e la repressione è violenta anche verso il movimento della “Chiesa in casa” (che segue i princìpi neotestamentari).

Diversi missionari delle Assemblee lavorano dall’estero, soprattutto attraverso la radio (una vera e propria squadra di credenti è impegnata in questo servizio), un mezzo che si è rivelato estremamente efficace per raggiungere gli Iraniani, oltre alla TV satellitare: ci sono ben quattro canali che trasmettono 24 ore su 24 nella lingua persiana. Negli ultimi anni, soprattutto per raggiungere la nuova generazione, si sta facendo largo uso anche di face-book e you-tube. Il website nella lingua persiana o farsi (che è la lingua più parlata in Iran ma lo è anche nel Tagikistan, in Afghanistan e in Uzbekistan) presenta centinaia di articoli scritti e programmi audio, oltre alla traduzione completa della Bibbia, qualcosa di veramente molto bello e importante! Quando le persone fanno domande o richiedono aiuto spirituale, qualcuno di questa squadra risponde immediatamente dando consigli biblici e incoraggiamento.

Ci sono delle testimonianze molto toccanti in merito, e quelle che riporto danno un’idea di come il Signore sia all’opera.

Ero una persona piena di tutti i tipi di peccato. Un giorno ho trovato la radio e ascoltato un uomo che diceva: «Gesù è morto per i tuoi peccati e può salvarti»”. Queste parole mi hanno immediatamente colpito e mi sono convertito in tutta semplicità proprio in quel momento! E la mia vita è totalmente cambiata. I miei amici non ci potevano credere e mi hanno chiesto che cosa fosse successo. Così ho avuto modo, da subito e in seguito, crescendo in conoscenza grazie ai programmi radio per credenti, di condividere la mia fede”.

Un altro ha detto:

Mi alzo ogni mattina alle 5:30 per ascoltare i programmi radio; l’insegnamento della Scrittura permette la mia crescita e i canti stimolano la mia lode. A volte registro il tutto per poterlo riascoltare durante la giornata”.

Ci sono storie di conversioni estremamente toccanti come quella di una donna che, avendo ricevuto una copia del Nuovo Testamento, si era convertita leggendola. Per diverso tempo, per paura della reazione di suo marito che sarebbe sicuramente stata molto forte, non gli disse nulla. Un giorno, però, prese coraggio e dichiarò la propria fede. Quale non fu la sua sorpresa nel non vedere reagire suo marito il quale, in lacrime le disse che anche lui si era convertito ma che non le aveva detto nulla per paura che lei lo abbandonasse!

Un giorno tre evangelisti iraniani si erano recati in un parco pubblico per pregare e per consultarsi insieme sul da farsi dell’opera. Uno di loro sentì che lo Spirito Santo lo stava chiamando ad andare in un certo posto al centro della città. All’inizio gli altri due esitarono, poi tutti e tre si recarono in un negozio e l’evangelista disse al venditore: “Io non ti conosco, ma il Signore mi ha mandato per darti questo Vangelo e questo film su Gesù. Oggi troverai quanto stai cercando da tempo”. Questo modo di procedere, e ancora altre manifestazioni che richiamano i tempi apostolici, succedono in quegli ambiti e la cosa mi è stata confermata da più di un missionario che lavora in quei contesti. Il venditore scomparve sul retro del negozio. Al che i tre, non vedendolo ritornare subito, impauriti, pensarono che fosse andato ad avvisare le autorità. Quale non fu il loro stupore nel vederlo ricomparire con altri cinque negozianti, tutti interessati al Vangelo, che avevano ascoltato con vari mezzi. I contatti continuarono fino al giorno in cui un il venditore tirò giù la serranda e si chiuse con gli altri cinque colleghi e i tre evangelisti. I sei si inginocchiarono e aprirono i loro cuori per ricevere il Signore nella loro vita! Circa 2.700 anni fa un re che viveva in quella zona, Dario il medo, aveva detto: “… il Dio di Daniele… è il Dio vivente… Egli libera e salva, fa segni e prodigi in cielo e in terra” (Da 6:25-26).

L’opera fra gli Iraniani non è circoscritta solo all’Iran perché milioni di loro sono emigrati in nord America e in nord Europa. In Inghilterra, in particolar modo a Londra, diversi servitori a pieno tempo delle Assemblee stanno lavorando con gli immigrati iraniani. Diversi di loro erano già credenti prima di arrivare lì. Molti altri, con tanti problemi alle spalle (alcuni sono rifugiati politici, altri sono fuggiti perché perseguitati religiosamente, altri hanno un passato di privazioni fisiche e/o morali o hanno subito violenze di vario genere) si sono convertiti a Cristo. Tantissimi stanno manifestando il desiderio di ascoltare l’annuncio del Vangelo. Il ministerio dei missionari, che stanno servendo in due chiese locali nella città, include anche la formazione spirituale di future guide dell’opera fra gli Iraniani in queste Assemblee e nella loro patria. Inoltre costituiscono una parte molto importante la cura pastorale e la preparazione di materiale evangelistico e di istruzione biblica.

L’opera in Siria e fra i Siriani

Nella Scrittura troviamo diversi riferimenti interessanti a questa nazione. Ad esempio se il patriarca Abramo non avesse avuto figli, il suo erede sarebbe stato Eliezer di Damasco (Ge 15:2-3). È scritto che la fama del Signore Gesù con la sua triplice azione di insegnamento, predicazione e guarigione, era arrivata in Siria (Mt 4:23-24). Uno dei sette diaconi, Nicola, era un “proselito di Antiochia di Siria” (At 6:5) e fu proprio qui che per la prima volta i discepoli furono chiamati “cristiani” (At 11:26). E alcuni anni dopo la risurrezione di Gesù Cristo nei pressi della capitale della Siria, a Damasco, egli chiamò all’apostolato Saulo da Tarso (At 9:1-25). E siamo certi che ci fossero anche altre chiese in Siria secondo quanto si legge in Atti 15:23.

Delle Assemblee sono state fondate negli anni ’20 a Damasco e ad Aleppo da missionari britannici e molti Armeni hanno lavorato fedelmente per proseguire l’opera. Fino a non molti anni fa la Siria era uno di quegli Stati del Medio Oriente nei quali i credenti perseguitati di altre nazioni potevano trovare rifugio. Adesso non è più così! Si calcola che ci siano all’incirca quattro milioni e mezzo di profughi siriani che vivono nel Medio Oriente.

Come abbiamo avuto modo di scrivere, i fratelli giordani si occupano di centinaia (talvolta di migliaia) di loro con un lavoro costante e molto faticoso. Dei missionari delle Assemblee statunitensi svolgono un servizio di aiuti umanitari e spirituali. Descrivono questo servizio come un privilegio e come una “moltiplicazione dei pani e dei pesci”. Infatti pur non essendo molti, hanno potuto aiutare regolarmente questa popolazione affamata distribuendo due tonnellate di cibo al mese alleviando così la sofferenza fisica oltre a quella morale e soprattutto spirituale. Il periodo più difficile per questi rifugiati è il freddo dell’inverno caratterizzato da piogge settimanali frequenti.

I nostri fratelli, che abitano nel nord nelle città di Hassake e Kobane hanno subìto attacchi a causa della loro fede in Cristo. Giovani che avevano preso la decisione di seguire Cristo sono stati uccisi. Un fratello che lavora con la piena comunione dell’assemblea di Via Prenestina di Roma (nella quale per un certo periodo si radunavano regolarmente, in lingua farsi, credenti e simpatizzanti), conosciuto in Italia per aver partecipato a diversi convegni e anche a IBCM con una testimonianza estremamente toccante, ha fondato di recente un’assemblea di lingua farsi a Kobane. Lì uno degli anziani è stato in seguito torturato e ucciso.

Appello

Concludo questo articolo spronando i lettori de IC a pregare sia per i nostri fratelli che vivono in questi Stati affinché non si scoraggino, sia per quanti vi lavorano come “fabbricanti di tende” o anche dall’estero, soprattutto per mezzo dei moderni mezzi di comunicazione. Ringraziamo il Signore anche per quanto si sta facendo per le persone di alcune di queste nazioni che, emigrate all’estero per varie ragioni, si sono convertite a Cristo. A questo proposito non posso chiudere senza menzionare il fatto che il Signore ha aperto delle grandi porte con l’arrivo in Italia di tanti stranieri da alcune di queste nazioni. La nostra preghiera è che si possa cogliere questa opportunità per predicare l’Evangelo.

Un prezioso lavoro viene svolto in diverse parti d’Italia, in particolare a Roma. Il servizio consiste in aiuti socio-umanitari, fra cui l’insegnamento dell’italiano, ma anche e soprattutto con un servizio spirituale con visite e distribuzione di materiale evangelistico sia cartaceo sia multimediale, nello specifico trasferendo in pochi secondi da uno smartphone all’altro (tramite bluetooth, ci sono circa 6.000 lingue tradotte per questa applicazione sul cellulare) il messaggio biblico cronologico dalla Genesi alla croce, spiegando chiaramente il Vangelo nella loro lingua madre.

Preghiamo, ringraziamo, mandiamo e, se il Signore ci chiama, andiamo!