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Sballottati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore” (Ef 4:14): è questo il rischio che correvano già i primi credenti in Cristo davanti alle tante idee e alle tante seduzioni presenti nel mondo e utilizzate dal Nemico per destabilizzare la loro fede. L’apostolo Paolo conosceva bene le sensazioni di incertezza e di paura che si provano ad essere “sballottati qua e là da ogni vento” durante un viaggio in mare. Una sensazione analoga la provano oggi tante persone che, nella traversata della vita, incontrano sempre più onde minacciose e mari tempestosi. La loro navigazione diventa così incerta e, di conseguenza, sofferta. A sballottare qua e là contribuiscono la confusione morale e religiosa, il caos politico, la crisi economica, i disastrosi eventi naturali sempre più frequenti. Seguendo articoli sui giornali o il fuorviante “bla bla bla” di tanti dibattiti televisivi non si può fare a meno di concludere che “la frode degli uomini” e la loro “astuzia nelle arti seduttrici dell’errore” vi trovano ampia espressione. Le persone sono oggi confuse e disorientate, cambiano facilmente idee e convinzioni e soprattutto, invece che dai valori e dai contenuti, si lasciano “sedurre” dalla loquacità e dall’appariscenza di questo o di quel personaggio. Ci troviamo davanti a sempre più diffusi fenomeni di destabilizzazione intellettuale, culturale e morale: il crollo dei valori ha provocato il crollo delle certezze. “Sballottati qua e là da ogni vento…” non è più un’ipotesi-avvertimento, ma una triste e drammatica realtà. Il ripetersi di drammi familiari, l’aumento dei suicidi, il boom di farmaci antidepressivi rivelano che la gente non sa più a quali valori aggrapparsi, spesso vive di speranze, ma speranze in chi e in che cosa? Nel passaggio da un anno ad un altro la bocca si riempie sempre più di frasi che tutti sanno già essere sostanzialmente vuote, dette tanto per dire qualcosa (“Speriamo che le cose vadano meglio… anno nuovo vita nuova… finalmente ora qualcosa cambierà…”). È triste quando, ad essere “sballottati” in questo confuso oceano del mondo, sono dei credenti in Cristo che mostrano in questo modo di aver perso di vista il punto di riferimento verso il quale il loro sguardo non dovrebbe mai distogliersi e finiscono con l’essere trascinati in quei diffusi “bla bla bla” senza senso. Come possiamo infatti “rendere conto della speranza che è in noi” (1P 3:15), se ci lamentiamo e ci piangiamo addosso come gli altri o se viviamo l’eterna illusione di sperare che gli uomini siano in grado di produrre cambiamenti e miglioramenti? Le parole con le quali Gesù ci ha assicurato di essere con noi “tutti i giorni fino alla fine dell’età presente” (Mt 28:20) devono rendere saldo il nostro cammino e devono portarci ogni giorno a vivere in noi l’adempimento di questa promessa. “Tutti i giorni” attendiamo (con speranza) e viviamo (con certezza) la realizzazione di quanto promesso da Gesù. Ogni giorno, ancora in questo nuovo anno, siamo chiamati a raccogliere la raccomandazione dello Spirito: “Questa speranza la teniamo come un’àncora dell’anima, sicura e ferma…” (Eb 6:19a). Se getteremo quest’àncora nella nostra anima, i nostri pensieri, i nostri sentimenti, i nostri desideri, le nostre emozioni non ci porteranno più ad essere “sballottati qua e la”. La nostra speranza sarà infatti “sicura e ferma” e nessuna tempesta potrà smuoverla. Soprattutto perché quest’àncora “penetra oltre la cortina, dove Gesù è entrato per noi quale precursore…” (Eb 6:19b). Nel suo ingresso “per noi” nel luogo santissimo, che è il Cielo, Gesù è il “precursore” cioè è colui che anticipa nel tempo quelle realtà che verranno poi realizzate. Sapere questo ci fa vivere la certezza che egli non è soltanto il Pastore che ci guida e rassicura in quello che siamo, ma è anche, in noi, “la speranza della gloria” (Cl 1:27) che prepara quello che saremo.