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Irma…


Ho conosciuto una persona fantastica. Di quelle che la notte ti fanno star sveglia; che ti dispiace lasciare, ma che riempiono il cuore di gratitudine verso il Signore per averle messe sulla tua strada.

Quelle persone che ti fanno pensare a Cristo e al suo amore, che ti fanno dire: come sarà meraviglioso quando in cielo ci incontreremo!!

La cosa curiosa è che dopo un po’ che la ascolti non vedi più il suo aspetto e più tardi ripensi a quel versetto che dice, riferendosi al Signore Gesù,


“non aveva forma, né bellezza da attirare i nostri sguardi”

(Isaia 53)

Eppure ha la forza di un magnete!!

Irma è una anziana di 85 anni, piegata letteralmente in due, alta perciò come un bambino di dieci, che ironizza sorridendo sul suo aspetto e che parla con estrema dolcezza. Meglio farla sedere se vuoi che ti guardi negli occhi, con i suoi occhietti vispi e sorridenti, vestita semplicemente con una comoda tuta sportiva, ma linda e profumata.

Sfoggia due “inopportune” trecce lunghissime che le scendono fino alla vita; appena lunghe abbastanza le donerà all’ospedale pediatrico per fare parrucche.

Non si lamenta degli acciacchi (eppure la sua colonna non mi pare tanto integra!) ma anzi dice:

“Mi piacerebbe avere ancora del tempo per mettere a posto i miei documenti”.

Tutti gli anziani hanno delle carte da sistemare, ma credo che lei ne abbia un po’ più di altri perché si è trasferita all’improvviso per salutare l’ottavo figlio adottivo, che stava morendo a causa di un incidente stradale, e non è più tornata a casa.

Il giovane ventenne non è stato cosciente fino alla fine, per dieci lunghi anni!! Suo marito era un pastore in pensione e anche lei aveva frequentato la scuola biblica per servire il Signore. Dopo un anno il marito è mancato all’improvviso e da sola ha continuato ad accudire il figlio, giorno dopo giorno, chiusa in casa, prendendosene cura per altri nove anni. Forse a volte si sarà sentita sola, insufficiente per quell’opera ininterrotta. Eppure non smette un attimo di ringraziare il Signore per come è stata piena la sua vita e ricorda con gioia i momenti che ha vissuto!!

Fare quello che il Signore chiede

Ora vive da sola. Ha una figlia adottiva, ormai anziana, che l’accompagna di tanto in tanto a fare spesa. Non dorme in un letto perché non può respirare distesa, dorme in una poltrona. A volte le capita di perdere l’equilibrio e rimane lì, in preghiera, distesa finché non recupera le forze per rialzarsi.

Conosce tutti i vicini di casa e prega dettagliatamente per ognuno di loro, poi li chiama al telefono e chiede come stanno.

Sono certa, comunque, che lei non si definirebbe “speciale” e non vorrebbe far parlare di sé. Io l’ho conosciuta da poco e ho capito che è una donna sottomessa al Signore, che ne ha fatto il suo Re di ogni giorno ed a lui si appella. Per lei è normale parlare, di quello che Gesù ha fatto, all’idraulico, al medico, al dog sitter di passaggio o con chiunque viene in contatto e dire

“Ti voglio bene, pregherò per te”

e dal suo viso capisci che è vero. Per lei è normale “raccontare le grandi opere” che il Signore fa.

Pensandoci bene Irma non è speciale, è SOLO una persona rinnovata che ha deciso di lasciare agire in lei lo Spirito Santo per santificare la propria vita e per servire come il Signore le ha chiesto. Lei vuole essere “testimone davanti a tutti gli uomini”.

È un vaso pregiato che il Signore usa per spandere la sua Parola. Chi entra in contatto con lei non se ne va senza sapere che Cristo è morto in croce per i suoi peccati, che lo ama e vuole salvarlo, qualunque sia la sua condizione. È davvero una “lettera scritta” con lo Spirito del Dio vivente. Ed è mansueta, fedele, paziente, esprime quella pace profonda e contagiosa che solo nel Signore si può avere.

Ha amato tutta la vita e si è impegnata nelle opere che le sue mani hanno trovato: non ha detto NO quando la vicina di casa di casa morente le ha affidato i suoi figli.

Non ha detto NO quando l’assistente sociale le ha segnalato la necessità di ospitare ragazzi difficili.

Non si è curata, o almeno non più di tanto, se il lavoro sarebbe triplicato, la casa non sarebbe stata la stessa, gli spazi fisici si sarebbero ridotti, insieme al tempo per lei e il marito. Il suo cuore era elastico.

Dire SÌ a Dio!

Irma mi ha fatto riflettere.

Anche Abramo ha detto SÌ e ha lasciato le comodità della sua casa per una terra solo “promessa”, vivendo sotto le tende.

Anche Noè ha detto SÌ e per lunghi anni ha subìto l’ilarità dei suoi concittadini costruendo qualcosa di assurdo in un mondo in cui non era mai piovuto.

Anche Mosè in età da pensione ha detto SÌ ad un’impresa umanamente impossibile (ha sfidato da solo una superpotenza!).

Anche Maria ha detto SÌ all’angelo, che le annunciava la nascita del Salvatore, andando contro tutte le convenzioni sociali.

Anche Paolo, con ancora la lettera in tasca per perseguitare i cristiani, è stato trasformato e ha detto SÌ iniziando da subito a parlare della nuova vita in Cristo!!

Grazie ad Abramo il popolo del Signore si è formato e attraverso di lui l’intera umanità ha potuto godere delle sue benedizioni.

Grazie a Noè una terra destinata a scomparire si è ripopolata.

Grazie a Mosè il Signore ha potuto mostrare la sua potenza verso i nemici e l’amore verso il suo popolo.

Grazie a Maria il Salvatore è venuto per riscattarci dalla condanna eterna.

Grazie a Paolo la Buona Novella è stata raccontata a tutte le genti.

Servi utili…

Il Signore è morto per ognuno di noi e, dopo averci salvato dalla morte eterna, ci vuole donne e uomini rinnovati che illuminano le tenebre del mondo.

Ognuno di noi può essere Irma. Perché ognuno di noi può tendere alla statura di Cristo. Il Signore non ha scelto le cose potenti del mondo ma le cose deboli per svergognare le forti. Egli vuol darci


“ogni sorta di sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà”

per essere

“irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di giustizia”.

Non ci lascia combattere da soli, ma ci è vicino ogni giorno.

“Io sono con voi tutti i giorni!”.

Noi siamo “amministratori dei misteri di Dio” e che cosa è richiesto agli amministratori se non di essere fedeli? Un servo del Signore serve con i suoi pensieri, le sue parole e le sue opere, ma per far questo occorre santificarsi, essere puri esattamente come lui è puro. Quando scelgo di essere gradita a Dio in tutto quello che faccio, qualsiasi sia il mio compito, posso servire il Signore con la mia vita, i miei pensieri, le mie azioni. Essere trasformati e purificati è una formazione che dura per tutta l’esistenza,


“perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate…” (1Te 4:3).

Quando desidero vivere in modo a lui gradito, quando ascolto e ubbidisco, imparo quale sia la volontà di Dio per me nella diverse situazioni della vita. Allora lui può compiere la sua volontà tramite me ed io divento una vera serva del Signore! Io voglio essere come Irma e sentirmi dire un giorno:

“Va bene servo buono e fedele…, entra nella gioia del tuo Signore” (Mt 25:21).