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Senza futuro ?!?


In questi giorni sto leggendo un libro che tratta l’argomento dell’anzianità.

Ci sono alcuni punti che ho trovato estremamente interessanti, sia perché ho sorpassato i fatidici 65 anni (nella nostra società vengono considerati anziani, ai fini statistici, quelli che si trovano oltre questa età) sia, soprattutto, perché posso farne una valutazione alla luce della Parola di Dio.

E nella Parola è scritto:

“Alzati davanti al capo canuto, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio”

Le 19:32

Viviamo in un contesto culturale in cui queste indicazioni non vengono certo rispettate. Del resto, secondo la società in cui viviamo la persona anziana viene considerata una persona che “ha già dato”. Perciò guai a preoccuparsi di chi, secondo il pensiero umano, non è capace di rendere più. Gli anziani vengono così valutati come delle persone senza futuro. Esseri viventi da “sistemare”, in maniera tale che chi ancora può, e deve, rendere lo faccia nel migliore dei modi.

Tuttavia, non dimentichiamoci che agli occhi di Dio gli anziani hanno un grande valore. Le persone anziane, sono forti anche nella loro fragilità. Forti della dignità che gli riserva Dio. Le prove della vita, che Dio ha concesso loro di vivere, del resto, li hanno temprati in maniera particolare nel corso del tempo.

L’anziano che ha riposto la sua fiducia nella persona di Dio è forte anche nelle sconfitte fisiche che il tempo che passa inevitabilmente infligge. L’importante è mantenere la dignità che si ha agli occhi di Dio. Quello che conta è essere felici dello stato in cui ci si trova (Fl 4:11), anche quando questo stato significa attraversare la fase dell’anzianità.

Usati da Dio a qualunque età

Nella Parola di Dio non ci viene nascosto come Dio si sia servito, molte volte e in molte circostanze, di persone in età avanzata.

Basta pensare a Sara che fu allietata dalla nascita di Isacco, nonostante non fosse più in età fertile. Come dimenticarsi di Noè  il quale, quando ormai avanti con gli anni, fu usato da Dio per costruire un’arca dalla quale dipese la salvezza del genere umano e dei generi animali dalle acque del diluvio? Come non citare Mosè che, in età avanzata, guidò il popolo di Dio verso la terra promessa?

Potremmo andare avanti per molto ma credo che questi pochi e noti esempi bastino per ricordarsi che quando, al di là dell’età, si confida nella persona di Dio si riceve una forza speciale che ci mette in grado di essere utili nel suo piano.

Rimettiamoci alla sua volontà, nella certezza che qualunque sia l’età che sto attraversando essa è grandemente preziosa agli occhi di Dio.

In particolare, se siamo anziani facciamo nostra la richiesta del salmista il quale affermava:

“Ora che son giunto alla vecchiaia e alla canizie, o Dio, non abbandonarmi, finché non abbia raccontato i prodigi del tuo braccio a questa generazione e la tua potenza a quelli che verranno”

Sl 71:18

 

Ricordiamoci che, in quanto anziani, abbiamo tante “cose” di Dio da trasmettere agli altri. Preghiamo il Signore che i giovani sviluppino, con l’aiuto di Dio, una attitudine all’ascolto della persona anziana.

Viviamo di certezze e non di illusioni!

Che bello sarebbe andare in controtendenza rispetto al mondo in cui viviamo anche in questo ambito! Non dimentichiamoci che “quelli che son piantati nella casa del SIGNORE fioriranno nei cortili del nostro Dio. Porteranno ancora frutto nella vecchiaia; saranno pieni di vigore e verdeggianti” (Sl 92:13-14).

La differenza non la fa l’età, la fa la persona di Dio. Egli ci assegnerà un compito compatibilmente con le nostre risorse fisiche e anagrafiche. Lo farà mettendoci nella condizione di portare sempre frutto alla sua gloria.

Sì, è vero, della vecchiaia se ne parla poco. Non solo nella società ma spesso anche nelle chiese. Si parla poco della vecchiaia come, del resto, anche della morte. Forse perché sono due realtà che vogliamo scacciare dal nostro pensiero, illudendoci che in questo modo possiamo allontanarle, evitarle.

Però, ricordiamoci che siamo tutti quanti esseri viventi e che come tali abbiamo un ciclo vitale al quale nessuno può sottrarsi: nasciamo, viviamo, invecchiamo, moriamo. Piuttosto che fare finta di nulla, apriamo la Parola di Dio laddove ci ricorda che quello a cui dobbiamo aspirare è la vita celeste che abbiamo ricevuto in dono al momento della conversione a Cristo.

Il tempo è vicino” (Ap 1:3) e non solo per gli anziani. Il tempo è vicino per tutti. Che bello avere un Dio che non fa distinzioni. Quando ritornerà egli accoglierà i suoi. Li accoglierà giovani e anche anziani. Quello che conterà alla sua presenza non sarà l’età anagrafica, sarà l’appartenenza a lui.