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rapimento

pre-tribolazione o post-tribolazione?

Cosa dice la Scrittura?

La cronologia apocalittica

Andiamo ora a dare un’occhiata all’Apocalisse. Quando iniziamo a leggere questo libro incontriamo uno schema ben delineato, insegnato dal Signore Gesù stesso:

Scrivi dunque le cose che hai viste, quelle che sono quelle che devono avvenire in seguito”

Ap 1:19

Possiamo dire che è il Signore Gesù stesso ad insegnarci come schematizzare questo libro.

Da questo verso possiamo osservare come venga per forza di cose evidenziata una cronologia sebbene sommaria. Innanzitutto Giovanni doveva scrivere le cose che aveva viste, ovvero descrivere la visione del Figlio d’Uomo, poi inviare le sette lettere alle sette chiese dell’Asia Minore e successivamente, annunciare ciò che sarebbe avvenuto in seguito.

Quando leggiamo i capitoli 2-3 di Apocalisse, troviamo ancora menzionato il termine “ekklesia”, ovvero chiesa, in relazione a sette congregazioni locali dislocate in sette località precise.

Nello stesso tempo però dobbiamo domandarci: dopo il capitolo 3 compare ancora questa parola? Non compare più in forma esplicita, ma compare con un termine parallelo che va sotto il nome di “moglie dell’Agnello” (Ap 19). Si tratta di un dato questo molto importante.

La terza parte di questo schema possiamo dire che va dal capitolo 6 fino alla fine di Apocalisse, ma noi ci fermeremo al capitolo 19.

Il capitolo 6 ci parla della visione dei quattro cavalieri di Apocalisse che danno di fatto inizio al periodo terribile dei sette anni di tribolazione.

Nello stesso tempo dobbiamo domandarci: quale è la situazione iniziale? Ovvero vi è traccia della Chiesa all’inizio di questo periodo? Leggiamo:

Guardai di nuovo quando l’Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?».

Da quanto possiamo osservare non si parla di Chiesa o di chiese, ma di diverse categorie di persone: re, ricchi, grandi, generali, schiavi e liberi, i quali chiedono ai monti di cadere loro addosso piuttosto che sperimentare l’ira dell’Agnello.

Ma proseguiamo. Nel capitolo 7 si parla di due categorie di persone:

Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio.


Non si può nemmeno identificare la Chiesa con la seconda categoria di personaggi:
Questi personaggi, i quali sono caratterizzati dal sigillo di Dio sulla fronte sono i 144.000 Ebrei che svolgeranno il compito di Testimoni di Dio proprio in questo periodo. Essi sono Ebrei, pertanto non identificabili nella Chiesa, visto che essa è una realtà costituita da Ebrei e Gentili uniti in un solo Corpo (1Co 12:13).

Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello» …Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute?». Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro.

Ap 7:9-10, 13-16

In questo testo possiamo osservare come Giovanni chiede espressamente l’identificazione di questi personaggi. Ma l’anziano che parla con Giovanni non identifica questa categoria nella Chiesa, ma nella folla di gente di ogni estrazione sociale e nazionale che si convertirà nel periodo della grande tribolazione. Infatti è doveroso ricordare che la Chiesa nasce in Atti 2 e che il suo cammino terrestre terminerà quando il Signore Gesù la rapirà.

Nel capitolo 8 inizia la serie delle sette trombe, ovvero la prima serie di giudizi che Dio riversa sul mondo empio. Seguendo la tesi post tribolazionista viene insegnato che la Chiesa passerà per il periodo della grande tribolazione, ma scamperà da quelli che sono i giudizi di Dio.

Leggiamo:

Il primo suonò la tromba, e grandine e fuoco, mescolati con sangue, furono scagliati sulla terra. Un terzo della terra bruciò, un terzo degli alberi pure e ogni erba verde fu arsa. Poi il secondo angelo suonò la tromba e una massa simile a una grande montagna ardente fu gettata nel mare. Un terzo del mare diventò sangue, un terzo delle creature viventi che erano nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto. Poi il terzo angelo suonò la tromba e dal cielo cadde una grande stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e sulle sorgenti delle acque. Il nome della stella è Assenzio; e un terzo delle acque diventò assenzio. Molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare. Quando il quarto angelo suonò la tromba, fu colpito un terzo del sole, della luna e delle stelle: un terzo della loro luce si spense e il chiarore del giorno, come quello della notte, diminuì di un terzo.


Da questo brano possiamo notare come non vi sia nessun distinguo tra Chiesa e resto del mondo. È scritto ad esempio che molti uomini morirono quando le acque diventarono amare ed un terzo delle navi andò distrutto (da qui possiamo dedurre anche l’equipaggio), quando questa
“montagna ardente” cade in mare. In Apocalisse 18 si parla di un terzo degli uomini che sarà ucciso dal fuoco, fumo e zolfo che usciva da questi “cavalli” terribili che vengono descritti.

In Apocalisse 9 si parla di altri giudizi terribili i cui protagonisti sono con tutta probabilità esseri demoniaci. Ecco cosa leggiamo:

E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Fu loro concesso, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi con un dolore simile a quello prodotto dallo scorpione quando punge un uomo

Ap 9:4-5

In questo brano abbiamo un distinguo, ma chi sarà a non essere colpito da questo flagello? Chi avrà il sigillo di Dio sulla fronte, e da quanto si è visto nel capitolo 7 chi ha il sigillo di Dio sulla fronte sono solo i 144.000. Il resto sarà colpito da questi flagelli. Solo quando arriviamo al capitolo 16 leggiamo:

Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine

Ap 16:2


Solo ora abbiamo il distinguo tra coloro che hanno il marchio e coloro che non lo possiedono, ma questo perché nel capitolo 13 la Bestia (il figlio del peccato, il dittatore mondiale) esercita un dominio assoluto e totalitario. Per la prima volta compare il marchio nel capitolo 13:

Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome”

Ap 13:17


Pertanto da quanto ho potuto notare,
la situazione al momento dell’inizio della tribolazione, non è caratterizzata da due categorie di persone; ovvero cristiani e non cristiani, ma da un’unica categoria di persone: solo empi, molti dei quali si convertiranno nel periodo della tribolazione.

Il brano di Apocalisse 20:4

Ecco il testo:

Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.

Ma la domanda che dobbiamo porci è: chi sono coloro che si siedono sui troni?Secondo la testi post tribolazionista, la risurrezione dei santi avverrà in un’unica fase ed allo stesso momento. Sinceramente leggendo questo brano che ci parla della risurrezione di coloro che non avranno adorato l’immagine della bestia, né preso la sua immagine, pone un distinguo ben preciso. Intanto il testo è molto preciso nell’identificare i risuscitati, ovvero coloro che si convertiranno nel periodo della grande tribolazione, i quali rifiuteranno il dominio dell’Anticristo.

Evidentemente questi personaggi a cui vie-
ne data una grande autorità sono già risusci-
tati in precedenza. Non si può trattare di angeli, in quanto queste creature celesti non sono mai visti su dei troni. Invece ascoltiamo ciò che dice Paolo:

Certa è quest’affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo

2Ti 2:11-12

Ed ancora:

Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita!

1Co 6:3


Da questi ed altri brani possiamo concludere come il compito di regnare e di avere autorità sia stato dato dal Signore Gesù alla sua Chiesa. Inoltre non dobbiamo dimenticare quanto insegna il Signore Gesù ai suoi:

E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele

Mt 19:28


Da notare come queste parole siano rivolte ai discepoli del Signore Gesù, eccettuato ovviamente Giuda Iscariota. Tuttavia è indubbio che gli apostoli fanno parte, anzi sono il fondamento della Chiesa, di cui il Signore Gesù è la pietra angolare.

Conclusione

Al termine di questa serie di articoli, desidero ringraziare il Signore per la bellezza delle sue promesse. È veramente straordinario essere certi di essere sempre con il Signore, indipendentemente dalla tempistica con cui le promesse di Dio si compiranno.

Desidero ribadire che questi articoli non vogliono avere alcun scopo polemico, ma di confronto su un argomento che per ogni figlio di Dio è di fondamentale importanza.

Pertanto non posso che concludere con quanto leggiamo in Apocalisse 22:20.

Colui che attesta queste cose,
dice: «Sì, vengo presto!»

Amen! Vieni, Signore Gesù!