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Perdere per… trovare

 

Quando Gesù chiama i suoi discepoli a seguirlo, dice anche loro che seguirlo avrà un costo.

Si tratta di un costo che deve essere messo in conto se si vuole intraprendere il cammino.

Tutto. Tutto quanto. Gesù ci chiede di rinunciare a tutto se vogliamo seguirlo: ai nostri desideri, alle nostre aspirazioni, al nostro io, alle persone che amiamo, alla nostra stessa vita!

 

L’essenza del cristianesimo è scegliere Gesù al posto di sé stessi.

Cosa perderemo?

Tutto. Tutto quanto.

Perderemo tutto. Perderemo noi stessi.

Potremo perdere persino la nostra vita. Dobbiamo metterlo in conto.

 

Ma cosa troveremo?

Tutto. Tutto quanto.

Perché troveremo ogni cosa in Gesù. Perché Gesù è tutto, tutto quanto.

Gesù è un tesoro che vale più di tutto quello che abbiamo, più di tutto quello che mai potremmo avere.

Gesù è una perla di incommensurabile valore, la più preziosa, la più rara. Accanto a lui null’altro ha valore, null’altro conta.

Nel momento in cui avremo fatto di lui il nostro tutto, ci troveremo di fronte alla sorprendente realtà in cui ciò che per noi prima era tutto è nulla, ciò che prima era indispensabile, non lo è più, ciò che era necessario è superfluo. Realizzeremo che abbiamo tutto in lui. E solo allora realizzeremo che abbiamo altresì tutto con lui. C. S. Lewis una volta ha detto che se cerchiamo la terra non avremo né il cielo né la terra, ma se cerchiamo il cielo avremo e cielo e terra.

 

È così vero.

Se perdiamo noi stessi per Gesù troveremo noi stessi.

Se perdiamo i nostri genitori, nostra moglie, i nostri figli, per Gesù, troveremo i nostri genitori, nostra moglie e i nostri figli.

Se perdiamo la nostra vita troveremo la vera vita.

Quando infatti perderemo tutto per lui inizieremo a vedere ogni cosa con occhi nuovi.

Troveremo il vero significato di persone e cose. Inizieremo ad amare il Signore e gli altri, l’essenza della legge. Quando infatti saremo morti a noi stessi sarà lui a vivere in noi e il suo amore in noi adempirà la legge.

 

 

Ogni problema è risolvibile

in Cristo e nella sua grazia

 

Il problema è il nostro egocentrismo, il nostro egoismo, la nostra volontà di potenza, di controllo, la nostra idolatria di noi stessi, ciò che Paolo chiama la carne e che informa in modo pervasivo la nostra natura umana.

L’uomo vuole vivere per sé stesso e vede Dio e gli altri in funzione di sé stesso.

È questa l’essenza della divinazione e dell’idolatria.

 

La divinazione è cercare di manipolare Dio in modo che faccia ciò che vogliamo.

L’idolatria è porre sé stessi al di sopra di Dio e degli altri. Vi è in noi un’inesauribile compulsione a fare l’una e l’altra cosa, a fare di noi stessi il fine della nostra vita.

 

Ma Dio è (e dev’essere) il fine. E non soltanto questo. Egli è (e dev’essere) anche il mezzo. Il Signore ha trovato la soluzione al problema dell’uomo. Lui è la soluzione.

Avevamo bisogno di essere liberati, salvati da noi stessi. Dio l’ha fatto quando ha pronunciato la sua Parola ultima e definitiva.

L’ha fatto venendo in carne simile a carne di peccato e condannando il peccato nella sua carne.

Così ci ha salvati e liberati dal peccato, non già per la nostra capacità di non commetterlo più, ma per la sua grazia, non già per la nostra capacità di adempiere ogni giustizia, ma per la sua.

 

La grazia e chi vive per fede dichiarano al mondo che Dio è grande e l’uomo è piccolo, che Dio è forte e l’uomo è debole, che Dio salva ciò che era perduto, che Dio è al centro e che l’uomo può avvicinarsi a lui soltanto in umiltà e debolezza, spogliandosi, per essere rivestito, morendo a sé stesso per vivere nella sua vita.

 

Ora che siamo in Cristo non dobbiamo più fare nulla per noi stessi, ma siamo liberi di fare ogni cosa per amore! La carne, il nostro egocentrismo, cercheranno sempre di avere il sopravvento sulla nostra vita, ma niente paura!

Gesù l’ha già vinta.

Non cerchiamo di piegare il nostro io o di espiare la colpa attraverso il nostro senso di colpa. Tutto ciò equivale a riaffermare noi stessi. Dichiariamo la resa. Gettiamoci ai piedi di colui che solo deve essere il Dio e il Salvatore della nostra vita e per fede amiamo il Signore e il nostro prossimo com’egli ha amato noi.

A Gesù, a colui che mi ha liberato, a lui solo sia la gloria nella mia vita!