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Archivi Annuali: 2010

Quando si è colpiti dalla prova, soprattutto quando essa giunge improvvisa ed inattesa nella nostra vita, è di grande conforto avere ACCAnto a noi qualcuno, soprattutto se questo “qualcuno” è “il Dio di ogni consolazione”. Ma è anche prezioso scoprire i valori che la nostra vita riceve dall’essere ACCAnto e dall’avere ACCAnto qualcuno che ha particolare bisogno del nostro aiuto e delle nostre cure.

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Lungo la strada che da casa mia porta a scuola e che percorro ogni giorno di buon mattino, è apparsa il mese scorso, come da sempre in circostanze analoghe, una lunga fila di cartelloni cosidetti “elettorali”. Il mio piccolo Samuele col suo zainetto sulle spalle passava da dietro e cercava ogni tanto di farmi “paura” battendo le mani sulla lamiera dei cartelloni che, per la verità fanno davvero un bel rumore.
L’impressionante sviluppo del potere mediatico ci fa correre il serio pericolo di veder cloroformizzata la nostra testimonianza, attraverso un graduale asservimento alle ideologie ed agli stili di vita di un mondo che è, oggi, sempre più alla deriva. Da qui la necessità urgente di riscoprire il significato autentico della nostra vocazione che è quello di sfidare ogni giorno il mondo con la Parola di Dio.
Se vogliamo considerare le motivazioni, la realizzazione e le conseguenze dell’umiliazione e della glorificazione del Signore Gesù, dobbiamo prima di tutto soffermarci a considerare la realtà dell’autorità di Dio. La relazione delle creature (angeliche ed umane) con questa autorità si è espressa attraverso la ribellione, che ha reso necessaria l’opera di Cristo, e attraverso l’ubbidienza, che l’ha resa possibile.
Sono molti i cristiani rumeni che arrivano nel nostro Paese per cercare lavoro; questo ha permesso lo stabilirsi di relazioni fraterne a volte, come in questo caso, intime e profonde che sono proseguite nel tempo anche dopo il ritorno di questi cari in Romania. In questo contesto la conoscenza della realtà di un’assemblea rumena è stata motivo di incoraggiamento a guardare al Signore come unico scopo della propria vita.
La visione che Giovanni ricevette, fra le tante altre rivelate nell’Apocalisse, delle “centoquarantaquattromila persone” in piedi insieme all’Agnello sul monte Sion non stimola soltanto uno studio approfondito di un testo profetico che annuncia un avvenimento futuro, ma incoraggia la nostra vita a non contaminarsi, a conservarsi pura, ad essere irreprensibile e, tutto questo, seguendo con fedeltà l’Agnello.
i sono nel Nuovo Testamento alcune figure di discepoli, non molto considerate perché esterne alla ristretta cerchia dei dodici, ma con una vita significativa e, per certi aspetti, esemplare per noi. Quanto di loro ci dice la Parola è sufficiente a raccogliere una indubbia ricchezza di insegnamenti e di esempi pratici attravero i quali il Signore vuole incoraggiare il nostro cammino come discepoli di Cristo.

Koinonia

Nel cammino di ogni figlio di Dio, sia nella sua vita personale che in quella all’interno della sua chiesa locale, sono elementi fondamentali la sua comunione con Dio e la conseguente comunione con le sorelle e i fratelli posti dal Signore accanto a lui. Non sempre però percepiamo e, soprattutto, viviamo il valore di questa doppia relazione di comunione, perdendo così tante benedizioni da parte di Dio.

Che importa?

Nel nostro cammino possono presentarsi tante situazioni che ci appaiono come veri e propri ostacoli e nelle quali diventa difficile vivere e testimoniare la fede. L’esempio di Paolo ci incoraggia a guardare alle risorse che il Signore vuol darci attraverso la sua presenza e attraverso la sua Parola, trasformando gli ostacoli in strumenti e guidandoci a vivere la testimonianza della nostra fede in qualsiasi circostanza.