Archivi Mensili: Agosto 2010
Capita spesso di sentir ricordare l’esempio indubbiamente positivo che ci è stato lasciato dai Giudei della cittadina macedone di Berea: un esempio che ha percorso la storia e che è sempre là, ancora oggi, a ricordarci la serietà e l’onestà con cui dobbiamo porci davanti alla Parola di Dio.
Quando nei primi decenni del 1800 alcune persone, particolarmente impegnate all’interno di denominazioni cristiane, ravvisarono la necessità di superare ogni barriera denominazionale attraverso un ritorno alla semplicità della Chiesa apostolica, furono guidate dallo Spirito a dar vita ad un movimento che, pur fra le alterne vicende provocate dai nostri limiti, prosegue ancora oggi la sua testimonianza in tutto il mondo.
Se il pastore della chiesa valdese di Trapani era alla ricerca di visibilità mediatica, ha ottenuto uno straordinario successo celebrando il matrimonio (?!) fra due donne omosessuali tedesche: tutti i giornali e telegiornali, locali e nazionali, ne hanno infatti ampiamente parlato, eccitando la morbosa curiosità della gente e provocando discussioni e dibattiti. Successo mediatico, sì, ma... a quale prezzo?
In questi giorni stiamo assistendo da parte della chiesa cattolica al tentativo, antistorico e per questo vergognoso e ridicolo, di attribuirsi meriti in vista delle celebrazioni, previste per il prossimo anno, del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. È incoraggiante riscoprire invece, in questa prospettiva, il ruolo avuto da chi, nonostante feroci persecuzioni, ha promosso nel XIX secolo la diffusione della Scrittura in Italia.
La fede nella grazia divina manifestata attraverso Gesù Cristo ci porta ad essere dichiarati giusti davanti a Dio. Le opere che Dio stesso ha preparato per noi, e che egli ci indica attraverso la sua Parola, ci portano a camminare come giusti. Questo cammino deve tendere alla perfezione, deve conoscere cioè un continuo progresso. Ciò sarà possibile soltanto se alla fede aggiungeremo quanto ci viene chiesto dal Signore.