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Vito Oronzo Lella,

di origine pugliese (era nato a Santeramo in Colle in provincia di Bari nel 1888), è stato usato dal Signore per un’intensa attività evangelistica che dalla Puglia lo portò in Basilicata, a Corleto Perticara (PZ) e poi nella capitale, Roma, e a Bologna. Durante il suo soggiorno bolognese gli fu affidata la direzione de IL CRISTIANO che mantenne dal gennaio 1946 al maggio 1947. Autodidatta e poeta, descrisse in rima le eterne verità dell’Evangelo, caratterizzando la sua direzione del nostro mensile con la presenza di una sua poesia in ogni numero: una sorta di “editoriale” poetico. Fra le tante abbiamo scelto quattro poesie che proiettano il nostro cuore e la nostra mente verso l’incontro con Cristo, nella certezza che nulla e nessuno potranno separarci dal suo amore.

da IL CRISTIANO

n. 3/marzo 1946; pag. 4

ECCO L’AURORA (1)

Ecco l’aurora! Già l’ultima tromba

Squilla dal ciel! Discende Gesù!

I morti in Cristo già lascian la tomba,

Pronti all’appello che vien di lassù!

Ecco l’aurora! S’innalzano i santi

Su con le nubi a incontrare il Signor:

S’alzan mutati, gloriosi, festanti,

Colmi di gioia ineffabil nel cor.

Ecco l’aurora! Momento desiato

Della beata speranza del cor!

Oh gran momento! Momento beato

Dell’alto incontro col nostro Signore!

(1) Melodia del 99 «Oltre le stelle» (157 nell’attuale Innario, n.d.R.).

 

da IL CRISTIANO

n. 7/luglio 1946; pag. 6

IL RITORNO DEL SIGNORE

Vegliate, o anime,

Vegliate ancora:

Il giorno è prossimo,

S’appressa l’ora

In cui discendere

Dovrà il Signore

Dal cielo in gloria,

Con gran fulgore,

Con alto plauso

Del popol pio,

Voce d’arcangelo,

Tromba di Dio!

Quando, in un attimo,

I morti in Cristo

Dovran risorgere

Dal popol misto,

Innumerabile,

Dei trapassati:

E, incorruttibili,

Glorificati,

Gli spazii ascendere,

Insiem portati,

Su con le nuvole,

Coi già mutati,

Rapiti, estatici,

Santi viventi,

In vesti candide,

Tutti splendenti,

Lassù nell’aria,

Verso il Signore,

Verso la gloria

Del Redentore

da IL CRISTIANO

n. 8/agosto 1946; pag. 5

SORGETE!

Per valli e per monti, risuona una voce

Che corre, che vola, veloce, veloce:

O anime, udite: maturan gli eventi

Fra breve dal cielo discende il Signor.

Son gli ultimi tempi: sorgete dormienti!

Il grande messaggio vi scenda nel cor.

Per ogni contrada, sorgete, voi morti,

Sorgete, sorgete, del tutto risorti:

La luce di Cristo vi splenda nel core,

Vi splenda nell’alma la luce del ciel.

Urgente è l’appello: Venite al Signore;

Credete all’annunzio del santo Vangel!

A Cristo guardate dai termini estremi

Di tutta la terra: cedete ai supremi

Dolcissimi inviti di pace, d’amore,

Che a tutti dal cielo rivolge Gesù:

Credete al Signore, cedetegli il core,

e siate salvati voi tutti quaggiù.

Qual vento impetuoso, già corre, già vola,

Per tutta la terra la santa parola:

Sorgete, dormienti! Sorgete, voi morti!

Il grande messaggio vi scenda nel cor:

Sorgete, sorgente, del tutto risorti!

Fra breve dal cielo discende il Signor!

da IL CRISTIANO

n. 9/settembre 1946; pag. 6

CHI POTRÀ SEPARARCI?

(Rom. 8:35-39)

Chi potrà separarci

Dall’amore di Cristo?

Della gioia privarci

Di sì nobile acquisto?

V’è potenza nel mondo,

Nel ciel, nell’abisso,

Che l’amore profondo

Del Divin Crocifisso

Ci rapisca dal cuore?

V’è potenza avversaria,

violento furore

Sulla terra, nell’aria,

Che l’amore sublime

Di Gesù Salvatore,

Che conforta e redime

Ci distrugga dal cuore?

Sarà forse il clamore

D’irrompente masnada,

Saran forse il terrore,

Il periglio, la spada?

Or l’amore di Cristo

È di tali portenti

Che né buono né tristo

Incalzare d’eventi:

Che né vita né morte,

Né quiete, né guerra,

Né possente coorte,

In cielo, né in terra,

Mai potran prevalere:

Né scrollarci nel cuore

L’invincibil potere

Che vi pose il Signore.