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Archivi Annuali: 2010

Quando nei primi decenni del 1800 alcune persone, particolarmente impegnate all’interno di denominazioni cristiane, ravvisarono la necessità di superare ogni barriera denominazionale attraverso un ritorno alla semplicità della Chiesa apostolica, furono guidate dallo Spirito a dar vita ad un movimento che, pur fra le alterne vicende provocate dai nostri limiti, prosegue ancora oggi la sua testimonianza in tutto il mondo.
Capita spesso di sentir ricordare l’esempio indubbiamente positivo che ci è stato lasciato dai Giudei della cittadina macedone di Berea: un esempio che ha percorso la storia e che è sempre là, ancora oggi, a ricordarci la serietà e l’onestà con cui dobbiamo porci davanti alla Parola di Dio.
In questi ultimi mesi mi è capitato di incontrare, in diverse zone d’Italia e al di fuori del contesto di incontri in assemblee locali, persone che conosco da anni e che, in alcuni casi, non rivedevo da tempo. Pur vivendo geograficamente lontane l’una dall’altra ed in contesti familiari e professionali diversi, avevano una scelta in comune fra loro ed anche, purtroppo, giustificazioni comuni: “Vedi, da tempo non frequento più gli incontri della chiesa.
Nella storia dell’uomo c’è una sola realtà che è sempre attuale: la Parola di Dio. La sua denuncia della condizione di miseria morale e spirituale dell’uomo peccatore ha valore per ogni tempo e per ogni popolo, così come il suo messaggio di salvezza. Anche noi oggi, nel nostro tempo e nella nostra storia, siamo chiamati a riscoprire le verità meravigliose contenute in questa Parola e a testimoniarle con la nostra vita.
L’esempio che Paolo ci ha lasciato, come apostolo-discepolo di Cristo, ma soprattutto come missionario per la diffusione dell’Evangelo in tante regioni dell’Impero romano, è là a ricordarci che la testimonianza autentica di ogni cristiano può svilupparsi soltanto camminando coerentemente sui sentieri dell’amore, dell’unità, di una piena consacrazione e della santità.
Ha detto giustamente qualcuno che “la miglior campagna di evangelizzazione è la vita di ogni figlio di Dio”. È con le nostre relazioni interpersonali, che possiamo attirare le persone a Cristo o che, al contrario, possiamo allontanarle da lui. Per questo abbiamo bisogno di riflettere (e molto!) sulla qualità della nostra vita e, in particolare sulla coerenza fra le nostre azioni e le nostre parole.

Cenerentola

Essere serve e servi è poco gratificante e dignitoso. Un servo ha scarsa considerazione e scarso valore nella scala sociale. Eppure, come figli di Dio e come discepoli di Cristo, siamo chiamati proprio ad essere serve e servi. Vivere nella “cenere” è la scuola di formazione che ci porterà un giorno a conoscere la gloria e a regnare con Cristo. Proprio Cristo è stato il Servo per eccellenza dal cui esempio dobbiamo imparare!

Tutto il bene

Può accadere ad ognuno di noi di essere chiamato dal Signore ad andare oltre i propri limiti per poter realizzare, in modo pratico e concreto, tutto il bene che egli vuole che noi compiamo per glorificarlo. Anzi, nel cammino con Cristo l’andare oltre i propri limiti dovrebbe costituire la norma non certo l’eccezione. Il bene che Paolo chiese di compiere, rispettivamente, ad Onesimo e a Filemone ci incoraggia a riflettere.