Il 29 giugno di quarant’anni fa fu scelta la bandiera d’Europa con lo sfondo blu e 12 stelle disposte a cerchio. Per celebrare la ricorrenza il ministro degli esteri Antonio Tajani, ha accreditato in un post un’interpretazione fantasiosa della sua simbologia: “Blu come il manto della Madonna, con le 12 stelle delle tribù d’Israele disposte in cerchio. Un simbolo dei nostri valori di libertà, delle nostre radici giudaico-cristiane”.
«Ma le cose stanno proprio così? Cosa rappresentano in realtà quelle dodici stelle? – mi sono chiesto qualche anno fa in uno studio relativo alle apparizioni della “Madonna” – La vittoria nel concorso per il miglior bozzetto, che sarebbe stato poi trasferito nella bandiera, fu assegnata al francese Arséne Heits. Fu suo il disegno scelto, nel 1955, prima ancora della nascita della stessa Unione Europea, a simboleggiare il Consiglio d’Europa. Soltanto nel 1983 il Parlamento Europeo riconobbe la bandiera con le dodici stelle come quella ufficiale della Comunità Europea, poi diventata Unione Europea. Arséne Heits era un cattolico devoto a Maria e, come tante migliaia di cattolici, portava al collo la cosiddetta “Medaglia Miracolosa”, dalla quale trasse spunto per il disegno che sarebbe stato poi scelto per la bandiera europea. Questa medaglia era stata coniata dopo una delle tante presunte apparizioni della Madonna, questa volta ad una religiosa francese, Catherine Labouré, a cui sarebbe apparsa nel 1830. A lei avrebbe impartito l’ordine di rappresentare, in una medaglia, le dodici stelle della corona posta sul capo della donna di Apocalisse 12. Ufficialmente la Chiesa Cattolica non ha mai riconosciuto l’autenticità di quella e di altre apparizioni avute dalla Labouré, anche se, come sempre, non ostacolò né i pellegrinaggi nel luogo dell’apparizione né la diffusione della medaglia miracolosa, coniata secondo le indicazioni della stessa visionaria. Per altro, pur non avendo ricevuto il riconoscimento delle apparizioni da lei raccontate, la Labouré fu proclamata “santa”, certamente non casualmente, proprio da Pio XII, il papa del dogma dell’Assunzione (…). Nella parte anteriore della medaglia, a forma ovale, è rappresentata la Madonna nell’atto di schiacciare il capo al serpente, mentre in quella posteriore sono rappresentate dodici stelle, simbolo delle dodici tribù d’Israele e dei dodici apostoli. Questo per testimoniare che sia il popolo dell’Antico Patto (Israele) che quello del Nuovo Patto (la Chiesa) sarebbero sottoposti alla signoria della “Regina del Cielo”. Oltre alle stelle sono presenti due cuori: uno, coronato di spine, apparterrebbe a Gesù e l’altro, trafitto da una spada, alla Madonna stessa. Inoltre su una lettera “M” maiuscola si inserisce orizzontalmente la lettera “I” sempre maiuscola, iniziale di Iesus: su questa “I” poggia una croce. Con questo si vuol rappresentare che la Madonna sarebbe corredentrice e fortemente legata a Gesù nell’opera di redenzione. Tutto questo messaggio iconico si contrappone all’insegnamento biblico.
Su sua stessa ammissione, per il suo bozzetto Herts si ispirò all’immagine della Madonna, secondo lui descritta all’inizio di Apocalisse 12. Quindi il simbolismo della bandiera dell’Unione Europea risale alla devozione mariana del suo disegnatore (…).
Uno dei bozzetti presentati al concorso fu scartato perché vi era presente una croce e, per questo, fu considerato non idoneo, dal momento che costituiva un richiamo troppo forte alla religione e contrastava quindi con il principio secondo il quale l’Unione Europa avrebbe dovuto rimanere laica! Poi, come molti sanno, soprattutto dopo l’intensificarsi del fenomeno migratorio dai Paesi musulmani verso l’Europa, c’è stato chi ha richiesto ad alta voce di inserire nel testo della costruenda Costituzione europea un richiamo alle radici cristiane dell’Unione. Nessuno si è preoccupato di osservare che, mentre si invocano inopportunamente le radici cristiane, di fatto fin dalla nascita dell’Unione Europea, sono state riconosciute nel simbolismo della bandiera quelle che possiamo, con tristezza, definire “radici mariane”». (Paolo Moretti, “Maria”, Edizioni NuovaUCEB 2021; pp. 257-258). Purtroppo la verità evidenzia quel connubio fra religione e politica prodotto dallo spirito dell’anticristo che è nel mondo.