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Le novità di questi ultimi 30/50 anni nel campo delle invenzioni di strumenti di comunicazione hanno prodotto il massimo cambiamento nel minor periodo di tempo che la storia dell’uomo abbia mai conosciuto. Dove ci porterà questa corsa in avanti? Antropologi e sociologi prevedono che l’umanità sarà trascinata in un vortice di disgregazione relazionale che ne metterà in crisi la sopravvivenza. Sono già in preoccupante aumento fenomeni, che rivelano un crescente disagio esistenziale: depressione, violenza familiare, consumo di alcol e di droghe, cui si aggiunge la dipendenza dagli “schermi”: cosa succederebbe se di colpo cessassero di funzionare computer, televisori, telefoni cellulari? Una vera catastrofe! Come figli di Dio, la nostra proiezione verso il futuro è motivo di consolazione e di speranza, pensando al ritorno di Gesù e al completamento definitivo del progetto divino per la nostra salvezza. Ma questo non deve esimerci dall’affrontare le nostre responsabilità nei confronti delle future generazioni. Quale futuro stiamo preparando per i nostri figli?

Stiamo preparando un futuro nel quale le loro conoscenze dipendano più dalle immagini che dalle parole? Un futuro nel quale la verità sia definita dal consenso dei più? O, ancora, nel quale la credibilità di una notizia o il suo valore morale siano definiti dal prevalere di tanti “mi piace”? Come non vedere in tutto questo una strategia di Satana che sta distruggendo ogni assoluto e relativizzando tutto: non più l’uomo sottomesso alla verità, ma la verità sottomessa all’uomo! 

Stiamo preparando un futuro nel quale la realtà, trasformata in spettacolo, continui ad essere presentata loro in modo deformato? Un futuro in cui la realtà presentata sia soprattutto quella che sollecita l’esprimersi degli istinti peggiori della natura umana? La guerra è molto più telegenica della pace, l’odio e la violenza fanno molto più spettacolo dell’amore e della serenità, le urla e un linguaggio scurrile attirano molto più di una voce dolce e rispettosa e di un linguaggio edificante.

Stiamo preparando un futuro in cui i nostri figli, abituati alla passività, accolgano acriticamente qualsiasi proposta? La dipendenza dalla pubblicità, dai miti dello spettacolo e dello sport è già preoccupante: ciò che si riceve prevale di gran lunga su ciò che si dà, provocando pigrizia e indolenza. 

Stiamo preparando un futuro in cui si tende sempre di più a isolarsi, in cui non si riesce più a parlarsi, a comunicare in modo diretto e reale e in cui le relazioni si vivono solo “navigando”? 

Stiamo preparando un futuro in cui domini il desiderio della fatica minore, del maggior risultato con il minimo sforzo? Stare seduti a vedere è sicuramente meno impegnativo che alzarsi per fare. La pigrizia intellettuale è un pericolo reale, prova ne è il fatto, documentato dagli esperti di audience. che, quando una trasmissione impegna la mente, si cambia subito canale. Ormai si seguono solo films, fictions, sport, talk-show e, in genere, spettacoli non impegnativi di evasione.

Stiamo preparando un futuro in cui la felicità dipenda non da ciò che si è, ma da ciò che si ha? La pubblicità ha lo scopo di convincerci che quello che abbiamo non è mai abbastanza, e che, se non avremo quello che ci viene offerto, non potremo mai essere davvero felici.

Stiamo preparando un futuro la cui costruzione è stata lasciata in balìa di tutto ciò che di più deleterio comunicano: linguaggio scurrile, violenza, pornografia, sopraffazione dell’altro, razzismo, magia, occultismo, spiritismo…?

“Non date spazio a proposte indecenti, a storie scandalose e a parole dal significato equivoco. Tutto questo non deve trovare spazio fra persone che si dicono cristiane… Imparate a discernere ciò che fa piacere al Signore, esaminate e verificate le vostre scelte sempre sotto questa prospettiva. Non compromettetevi partecipando alle opere infruttuose delle tenebre. Schieratevi piuttosto contro di esse e denunciate il loro carattere futile e malvagio” (Ef 5:3-4, 8-11 da “Parole vivante” di Alfred Kuen). Se ci lasceremo guidare da queste parole, il futuro che prepareremo per i nostri figli potrà essere decisamente migliore!