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“Apotro… che?!?”: questa è stata la mia reazione quando ho letto su un noto quotidiano che i cosiddetti “Grandi della terra” avevano assolto il dovere (?!) di ogni turista in visita a Roma: celebrare “il rito apotropaico e propiziatorio” di gettare una monetina nella fontana di Trevi con le spalle rigorosamente rivolte alla vasca. “Apotropaico”: un termine che – confesso la mia ignoranza – non avevo mai letto né udito prima. Ma è stato sufficiente un veloce consulto dell’enciclopedia Treccani per scoprirne il significato: “Apotropaico = Che serve ad allontanare o ad annullare un influsso magico maligno”. Lo stesso testo ci informa che sono “apotropaiche” le corna, il toccare ferro, il cornetto rosso e conclude l’informazione con le parole “alla fantasia non c’è limite”, per indicare che vi sono tante altre forme rituali alle quali gli uomini fanno ricorso con l’illusione di poter allontanare dalla loro vita o addirittura annullare un influsso maligno. Possiamo attribuire a questa fervida fantasia le immagini di alcuni tatuaggi, le dita incrociate, lo spargimento di sale, addirittura lo stesso segno della croce. Sono apotropaiche anche alcune frasi, tipo la ormai arcinota “Andrà tutto bene!”, che lo scorso anno appariva in realtà del tutto inopportuna, pensando alle migliaia di famiglie in lacrime per la perdita di un loro caro e per le quali, umanamente parlando, “tutto” era andato tutt’altro che “bene”. Ma è mai possibile credere che un gesto, un oggetto, una frase abbiano il potere di allontanare da noi ogni influenza del male? C’è chi pensa che, tutto sommato, lanciare una monetina in una fontana sia soltanto un gioco, un gesto goliardico. In realtà è “un gioco” che Satana sa ben usare per allontanare gli uomini da Dio, dalla fede nella sua assoluta sovranità sulla vita di ciascuno di noi.

“Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia” (Le 19:26) è il comandamento divino che proibisce di praticare qualsiasi rito apotropaico e propiziatorio a quanti davvero credono in lui. Questo comandamento è preceduto e seguito, nello stesso testo, dall’affermazione solenne ripetuta per ben quindici volte: “IO SONO IL SIGNORE”. Pretendere, per la nostra vita, di allontanare un’influenza malefica e di attirarne una favorevole con stratagemmi umani significa disconoscere chi è IL SIGNORE, significa affidare la nostra vita agli “idoli”. Quindi, agli occhi del SIGNORE, rito idolatra è stato anche il penoso spettacolo dei “Grandi” che lanciavano un euro nella fontana di Trevi. Averli visti felici, plaudenti e sorridenti come ingenui bambini, deve però incoraggiare non soltanto l’esercizio del discernimento ma anche la nostra preghiera per loro!

Affrontiamo il nuovo anno godendo quotidianamente la gioia di sapere che è per mezzo di Cristo che Dio ci è, sempre e comunque, favorevole anche quando le influenze maligne ci faranno cadere: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo”(1Gv 2:1-2).

Ma, soprattutto, usiamo ogni giorno gli strumenti apotropaici che il Signore ha messo a nostra disposizione per allontanare e annullare ogni influsso del maligno sulla nostra vita. Primo strumento è senz’altro la sua Parola. Gesù allontanò e annullò i tentativi mossi contro di lui dal Maligno ripetendo per ben tre volte “Sta scritto!” (Mt 4:4, 6, 10). Secondo strumento? La preghiera, l’esplicita richiesta al Padre: “Non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno” (Mt 6:13). Terzo strumento è la fede: “Prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno” (Ef 6:13). Avere fede nell’autorità della Parola e nella potenza della preghiera! È questa la sola possibile strategia di vittoria: “Giovani, vi scrivo perché avete vinto il maligno…” (1Gv 2:13). Soltanto così il cammino nel nuovo anno sarà davvero un cammino di vittoria durante il quale si realizzerà ogni giorno la promessa divina: “colui che nacque da Dio… il maligno non lo tocca” (1Gv 5:18).