Tempo di lettura: 7 minuti

Lo Spirito Santo e le parole di Gesù

 

Su questi argomenti sono stati versati, fiumi di inchiostro. È mia intenzione evitare di formulare una semplice “opinione”, ma neppure pretendere di dire una “parola” definitiva. Desidero proporre una riflessione ai lettori della Parola di Dio, senza enfatizzare e tanto meno inventare in materia; quindi una riflessione sull’insegnamento e sulle parole di Gesù, che costituiscono l’ineludibile VERITÀ e conseguente autorità in materia, successivamente sulla parola apostolica altrettanto autorevole.

Leggiamo nel Vangelo di Giovanni:

Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore, perché stia sempre con voi, LO SPIRITO della VERITÀ, che il mondo non può ricevere… il Consolatore, lo SPIRITO SANTO che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e VI RICORDERÀ TUTTO QUELLO CHE VI HO DETTO

(Gv 14:15-17, 26)

Quindi lo Spirito Santo è innanzitutto un “INSEGNANTE” che ricorderà a TUTTI, apostoli compresi, tutto quello che Gesù ha detto loro, dalla loro chiamata fino alla sua Ascensione al Padre.

Ma ci sono altri testi che è opportuno prendere in considerazione:

“Or il popolo era in attesa e tutti si chiedevano in cuor loro se Giovanni fosse lui il Cristo, Giovanni rispose dicendo a tutti: «io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me al quale non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco»”

(Lu 3:15-16)

“Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte le cose che io vi ho comandate. Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dell’età presente»” 

(Mt 28:18-20)

Marco nel suo Vangelo aggiunge questa frase:

“Chi ha creduto ed è stato battezzato sarà salvato, ma chi non avrà creduto sarà condannato. E questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel mio Nome scacceranno i demoni e parleranno lingue nuove” 

     (Mr 16:16-17)

 
“Gesù di nuovo disse loro: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me io mando voi». E detto questo, soffiò su di loro e disse: «RICEVETE LO SPIRITO SANTO»”

(Gv 20:21-22)

 

Gesù, il CRISTO RISUSCITATO, dispone con autorità dello Spirito Santo. L’apostolo Paolo scrivendo ai Romani farà questa precisazione:

“…voi non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui”

(Ro 8:9)

 

Ho voluto con questa premessa indicare che l’opera dello Spirito ed ogni sua manifestazione è tale e autentica SOLO ed UNICAMENTE quando è conforme alle parole e all’opera di GESÙ.

La storia e l’opera dello Spirito Santo, iniziata con la nascita della Chiesa al tempo degli apostoli, si è protratta per secoli, quindi non è una “novità”; infatti Lutero quindici secoli dopo l’ascensione di Cristo e della Pentecoste, predicò abbondantemente su questo argomento fondamentale (vedi il suo libro “Prediche sulla chiesa e lo Spirito Santo”, edito dall’Editrice Claudiana, Torino).

Con alterne e talvolta dolorose vicende fino alla formazione delle chiese evangeliche nel 1800, questo è sempre avvenuto: fino a quando con grande enfasi prese vita il movimento pentecostale che iniziò improvvisamente “fra il 31 dicembre 1900 ed il 1° gennaio 1901 quando un’allieva della Scuola Biblica di Topeka, nel Kansas iniziò a parlare in lingue” (vedi “La Sfida Pentecostale” di Massimo Introvigne, edito dal Centro Studi sulle Nuove Religioni, CESNUR, di Torino, pag. 22). Ciò diede vita successivamente ad una autentica galassia che si è moltiplicata e differenziata enormemente. Infatti oggi i movimenti carismatici di matrice protestante ma anche cattolica sono sparsi in tutto il mondo con milioni di adepti con insegnamenti e varianti assai differenziate.

Fede in Cristo e battesimo dello Spirito Santo

Gesù, pochi istanti prima di ascendere al Cielo, parlando ai discepoli fa ancora questa affermazione:

“…riceverete POTENZA quando le Spirito Santo verrà su di voi e mi sarete TESTIMONI in Gerusalemme e in tutta la Giudea e Samaria, e fino alle estremità della terra”

(At 1:8).

È chiarissimo e indiscutibile che la potenza dello Spirito ha un’unica finalità prioritaria ed indiscutibile: la TESTIMONIANZA.

Infatti alla Pentecoste, cinquantesimo giorno dopo Pasqua corrispondente anche alla festa della Mietitura o Festa delle settimane (De 16:9-12), i discepoli erano “tutti insieme nello stesso luogo… tutti ripieni dello Spirito Santo, cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi” (At 2:4) “e tutti stupivano e si meravigliavano e dicevano l’un l’altro: «Ecco non sono Galilei tutti questi che parlano? Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua natia?»” (At 2:7, 8)… “tanto Giudei che proseliti, Cretesi ed Arabi li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue” (vv. 10, 11).

Questo avvenimento-fenomeno è definito xenoglossia (glossa=lingua; xeno=straniero, ospite) per indicare la capacità di parlare (oltre l’ebraico del tempo) altre lingue conosciute di altri Paesi. Da non confondere con glossolalia un linguaggio incomprensibile che il Dizionario Biblico edito dalla Claudiana di Torino, definisce come “lingua esoterica” ed un altro: Nuovo Dizionario di Renè Pache come: “…linguaggio estatico per la personale edificazione al quale non partecipa l’intelligenza (1Co 14:19).

In occasione della Pentecoste Pietro affermò, citando Gioele 2:28-32:

“E avverrà negli ultimi giorni che spanderò del mio spirito sopra ogni carne… E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato”

(At 2:17, 21)

Dopo la lunga e documentata dissertazione di Pietro su Gesù e su Davide, cosa accadde?

“Or essi udite queste cose furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli: Fratelli che dobbiamo fare? Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi e convertitevi e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati e voi riceverete il dono dello Spirito Santo»”

(At 2:38).

Ritengo necessario a questo fare alcune precisazioni intorno al battesimo dello Spirito Santo. Paolo scrivendo ai Corinzi afferma:

“Infatti noi tutti abbiamo ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo. e Giudei e Greci, e schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un unico Spirito. E infatti il corpo non si compone di un membro solo ma di molte membra”

(1Co 12:13-14).

Il battesimo dello Spirito Santo di Dio avviene senza alcuna discriminazione infatti aggiunge: “Or voi siete il corpo di Cristo, e membra d’esso, ciascuno per parte sua” (1Co 12:27).

Alla domanda che molti pongono Quando si riceve lo Spirito Santo? penso di aver già risposto con l’esposizione precedente. Ma non dobbiamo fare una scelta di campo o ipotizzare indicazioni non confortate dalla Scrittura; ritengo quindi utile formulare altre indicazioni leggendo alcuni passi introduttivi e rivelatori di pensieri ed opinioni ancora attuali relativi a quella parte molto ampia di “cristianesimo” che si affida ancora impropriamente alla legge mosaica:

O Galati insensati, chi vi ha ammaliati, voi, davanti ai cui occhi Gesù Cristo è stato rappresentato crocifisso? Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?”

(Ga 3:1-3)

Solo ed unicamente mediante la fede in Cristo il credente riceve lo Spirito Santo e comincia una nuova vita, solo la presenza dello Spirito Santo garantisce la POSSIBILITÀ di una vita autenticamente NUOVA!

Davanti alla vasta galassia pentecostale è necessario precisare e testimoniare che la “vita nuova” costituisce una “realtà” imprescindibile, accessibile NON solo ai “credenti migliori” (o supposti tali) che “parlano in lingue”, che praticano cioè la glossolalia e quant’altro.

Paolo spiega ulteriormente:


“In lui voi pure,
dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria”

(Ef 1:13, 14)

Nessuno spazio al miracolismo

Scrivendo la sua lettera ai Romani l’apostolo Paolo risolve definitivamente la questione:

“Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui”

(Ro 8:9)

 “Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che ABITA IN VOI” 

(Ro 8:11) “Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio”                         (Ro 8:16)

È indispensabile puntualizzare e riflettere attentamente su due affermazioni di Paolo, la prima positiva (“se lo spirito di Dio ABITA veramente in voi”, v. 9); la seconda negativa (“Se qualcuno NON HA lo Spirito di Cristo”, v. 9).

Sottolineo le parole “lo Spirito di Cristo” perché evidentemente l’apostolo vuole indicare che la terza persona della Trinità agisce sempre COERENTEMENTE con la persona e con la parola della seconda persona della Trinità, cioè il Figlio Gesù Cristo.

Questa precisazione è importante in quanto indica inequivocabilmente che le parole di Gesù costituiscono il fondamento di tutta la vita cristiana secondo lo Spirito.

“Ricercate l’amore e desiderate ardentemente i doni spirituali, principalmente il dono di profezia. Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose”

(1Co 14:1-2)

Gli ingredienti fondamentali di ogni profezia sono tre: l’edificazione, l’esortazione, la consolazione. Se una predicazione non contiene questi tre elementi è monca, sterile ed in certi casi confusa e/o pretestuosa.

E Paolo aggiunge:

“Chi parla in altra lingua edifica se stesso, ma chi profetizza edifica la chiesa”

(1Co 14:4)

Paolo non è contrario al dono delle “lingue” o glossolalia e lo spiega in questo stesso capitolo (vv. 5-22), ma poi aggiunge:


“Quando dunque tutta la chiesa si riunisce, se tutti parlano in altre lingue ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno che siete pazzi? Ma se tutti profetizzano ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti, è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore sono svelati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi”
 

(1Co 14:23-24)

E più avanti afferma:

“Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al massimo a farlo e a turno, e uno interpreti. Se non vi è chi interpreti, TACCIANO nell’assemblea e parlino a se stessi e a Dio”

(v. 27)

Ritengo ancora necessario osservare che l’indulgere ed, in certi casi utilizzare consapevolmente la mentalità e la cultura del MIRACOLISMO in una società permeata da secoli dalla dottrina cattolico-romana secondo la quale si è “santi” solo con la constatazione, acclarata da prove, di aver compiuto “un miracolo”, ciò costituisce un utilizzo improprio se non utilitaristico per far proseliti!

Tutti i doni dello Spirito sono elencati da Paolo nel capitolo 12 della stessa prima lettera ai Corinzi (vv. 4-11), ma ritengo che quanto Paolo scrive agli Efesini sia da meditare costantemente.

Vi è un corpo solo e un solo Spirito… V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti”

(4:4-5)

“È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, in vista dell’opera del ministero e della edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; ma seguendo la verità nell’amore cresciamo in ogni cosa verso colui che è il Capo, cioè CRISTO. Da lui tutti il Corpo (la Chiesa) ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare sé stesso nell’amore.

(4:11-16)

Questa sintesi dovrebbe costituire il vademecum di ogni singolo credente, in modo particolare degli anziani e dei diaconi della chiesa locale.