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Archivi Annuali: 2009
Normalmente non viviamo tutti gli incontri della "nostra" chiesa locale con la stessa intensità di attenzione e di partecipazione. Siamo silenziosi e concentrati nei momenti di preghiera, ci sforziamo di essere attenti all'annuncio della Parola, stiamo tutti compunti a capo chino durante il passaggio dei simboli...
L’assoluta certezza della salvezza, come dono eterno per sempre, è il quinto principio della dottrina di Calvino: un principio sul quale biblicamente non ci sono obiezioni da opporre, ma v’è solo l’espressione di una piena condivisione. È bello concludere il percorso di questi studi sul Calvinismo proprio con questa meravigliosa certezza che ogni figlio di Dio può pienamente godere.
È possibile che, quando è toccato dalla Grazia di Dio, un uomo non possa in alcun modo resistere ed ostacolare la sua azione? Ci sono testi biblici che ci portano serenamente e convintamente a rispondere negativamente a questa domanda: Infatti sono diversi gli esempi e le osservazioni da cui si comprende che l’uomo peccatore puà ostinarsi nel rifiutare la grazia di Dio, rimanendo così in una condizione di condanna e di perdizione.
Si conclude l’analisi dell’uso in diversi testi biblici del verbo ebraico ‘ahàb, usato per indicare il rapporto di amicizia fra Davide e Gionatan. Seguono una presentazione dell’uso negativo di questo stesso verbo ed alcune riflessioni conclusive.
Da anni si parla di una nuova legge sulla libertà religiosa e del superamento delle leggi sui culti ammessi del 1929-30. Ma nel Parlamento italiano non si è mai realizzata la volontà di dare soddisfazione a quest’attesa. Anzi fino ad ora si è piuttosto realizzata la volontà opposta che ha trasformato questa legge in una perenne chimera.
La superiorità del nuovo patto rispetto a quello antico è confermata dalla parola che Cristo rivolge “dal cielo” agli uomini come Mediatore e Garante, dalla nuova posizione che i credenti oggi hanno nella loro relazione con Dio, dalla gioia che questa relazione porta nella loro vita, dalla certezza della loro appartenenza ad un regno eterno e inamovibile e dalla prospettiva della gloria che è davanti a loro come traguardo ultimo del loro cammino, che deve perciò proseguire sicuro e privo di tentennamenti.
Guidando i miei alunni in gita scolastica nella nostra capitale, ho avuto più volte occasione di visitare i "palazzi" del potere: Montecitorio, Palazzo Madama, il Quirinale, Palazzo Chigi. Ricordo che, in occasione del mio primo ingresso in uno di questi luoghi (Montecitorio), l'aspetto che più mi impressionò fu il lusso sfrenato presente in ogni ambiente.
Nel ricordare, con riconoscenza al Signore, l’apertura della sala di riunione in via Ferrante Aporti, nei pressi della Stazione Centrale, l’assemblea locale ha idealmente ripercorso le tappe più significative della testimonianza delle Assemblee nel capoluogo lombardo.