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Archivi Mensili: Novembre 2009

Normalmente non viviamo tutti gli incontri della "nostra" chiesa locale con la stessa intensità di attenzione e di partecipazione. Siamo silenziosi e concentrati nei momenti di preghiera, ci sforziamo di essere attenti all'annuncio della Parola, stiamo tutti compunti a capo chino durante il passaggio dei simboli...
L’assoluta certezza della salvezza, come dono eterno per sempre, è il quinto principio della dottrina di Calvino: un principio sul quale biblicamente non ci sono obiezioni da opporre, ma v’è solo l’espressione di una piena condivisione. È bello concludere il percorso di questi studi sul Calvinismo proprio con questa meravigliosa certezza che ogni figlio di Dio può pienamente godere.
Nelle relazioni con gli altri deve svilupparsi una chiara testimonianza dell’identificazione di un discepolo con il suo Signore e Maestro e con i suoi insegnamenti. Sono segni di questa testimonianza la disponibilità ad aprire l’intimità della propria casa e dei propri beni agli altri e la santificazione del matrimonio.
In un tempo di crisi, come quello che molti di noi stanno oggi vivendo, è quanto mai necessario riscoprire le indicazioni che Dio ci dà relativamente al nostro lavoro, ai nostri guadagni, al nostro rapporto con le necessità quotidiane e con il denaro. Questa riscoperta è quanto mai necessaria per non essere travolti dalla peggiore delle crisi che un figlio di Dio potrebbe conoscere nella sua vita: quella di valori morali e spirituali. Ci sono crisi che hanno implicazioni solo per un tempo: Dio, con la sua presenza e con i suoi insegnamenti, ci indica come affrontarle. Ma ci sono crisi che hanno implicazioni per l’eternità e di queste che soprattutto dobbiamo preoccuparci.
Negli anni in cui regnava Carlo Magno ed in cui il potere papale e della curia romana cercava d’imporsi in modo assoluto sulla cristianità, ci sono state voci, talvolta forti, altre volte flebili, di uomini che con coraggio hanno testimoniato il loro amore per la Parola di Dio e la loro scelta di lasciarsi guidare soltanto dalla sua autorità nell’esprimere qualsiasi giudizio. Fra questi uomini ci fu anche Paolino d’Aquileia.